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Balneabilità: napoletani al mare in città, ma si può fare?

Una fortuna dei napoletani, si sa, è quella di cercare rifugio vicino al mare – indipendentemente dalla sua balneabilità – ogni qualvolta se ne senta il bisogno. D’inverno è un angolo felice e solitario per ricongiungersi a sé, d’estate lo spiraglio per godersi meglio le giornate di sole, insieme alla brezza e il profumo di salsedine.

E’ soprattutto in questo periodo, finita la quarantena, ed essendo passato anche un po’ di tempo da quando le misure restrittive son diminuite – quindi si uniscono a coloro che non vedevano l’ora di godersi un po’ di libertà anche i più timorosi – che per strada e vicino al mare sembra tangibile una grandissima voglia di evadere e godersi quanto più possibile il tempo libero.

Parlando anche e soprattutto in termini di paesaggi e balneabilità, la vera opportunità dei cittadini napoletani è quella di stare a due passi da alcune delle costiere più quotate e visitate al mondo. Alcune tappe obbligate per questi ultimi, ed i campani in generale, sono quelle della costiera Sorrentina, Amalfitana, o – salendo verso nord dalla zona centrale – Posillipo, Bacoli e così via. Ma questo è fatto abbastanza noto.

Questione interessante da approfondire è quella delle spiagge più facilmente accessibili per vicinanza alla città, sia dai napoletani che da coloro che si muovono dalla provincia, che oltre a godersi il lungomare fanno tranquillamente il bagno anche laddove la balneabilità dell’acqua non corrisponde esattamente ai canoni minimi per potervici immergere.

Eppure sono settimane che le spiagge e la scogliera di Napoli sono frequentatissime da persone del posto, che in costume, armate di sedia, ombrellone e protezione, fanno il bagno come lo farebbero normalmente presso qualsiasi lido in una zona in cui è solito andare a villeggiare. La costa napoletana, a partire dalla zona di Santa Lucia, tra comitive, fidanzatini, famiglie, ragazzi che da fermi o in barca si godono il bel tempo e il mare, sembra una visione degna di qualsiasi scenografia californiana.

Non dovrebbe essere interesse primario quello di essere informati sulla balneabilità di queste acque, che oltre ad essere non certificate con le bandiere blu, si trovano anche proprio in prossimità del porto, con tutti i rischi del caso?

Le immagini che mostravano il mare cristallino della costa napoletana qualche mese fa, quando tutti erano a casa, sono state seguite poi da quelle che riportavano quanto fosse stato semplice e veloce un ri-danneggiamento delle acque.

Era un mese fa quando i ragazzini nelle loro pause pomeridiane, tra studio e video lezioni, scendevano al mare a fare il bagno con le mamme dalla strada che, appena 20 minuti prima del loro appuntamento virtuale, li andavano a chiamare per farli rimettere in ordine. In questi giorni invece il clima da vacanza sembra non avere ostacoli.

Le Analisi dell’Arpac di quest’anno, messe in atto su sollecitazione del Ministero della Salute, con qualche piccola eccezione confermano quanto riportato per il 2019. Per esempio, sembra esserci qualche difformità rispetto al mare di Amalfi, confrontando le ricerche con quelle degli anni passati, e invece dopo qualche dubbio hanno dato esito positivo quelle per la costa di Sapri. Queste e altre indicazioni sono state messe a disposizione dall’agenzia, ma niente rispetto alla possibilità di fare tranquillamente il bagno in un posto – sì vicino alla città, gradevole da vivere e facile da raggiungere – ma rispetto al quale sorgono seri dubbi circa purezza batteriologica delle sue acque.

Queste alcune immagini di Napoli, al 24/06/2020

Gilda Caccavale
Gilda Caccavale
1996 - Laureata e specializzanda in scienze politiche. Da sempre appassionata di scrittura nella sua potenzialità di condividere e trasferire sottili intuizioni e prospettive, o irripetibili combinazioni dell'essere. Fermare la "visione" significa assistere l'evoluzione, e m'illumina d'immenso!