La Regina Giovanna D’Angiò fu sovrana di Napoli fino al 1435, anno della sua morte.
La leggenda narra che tra il 1371 ed il 1435 la regina era solita recarsi in villeggiatura al mare, accompagnata dai suoi giovani amanti. Da questa storia il luogo prende il nome di Bagni della Regina Giovanna.
PRIMA DELLA REGINA
Nella conca sorge un sito archeologico a strapiombo sul mare “Villa Pollio Felice” che risale al I secolo a.c.
Si narra che durante il Governo dell’imperatore Domiziano, Felice Pollio un ricco ereditiero di Pozzuoli fece edificare la villa sul Capo di Sorrento.
La ricostruzione della villa, nei dettagli, è stata ricavata dalle informazioni contenute all’ interno di due carmi del poeta Stazio nella sua opera “Silvae”.
SENTIERO
I Bagni della regina sono raggiungibili sia da terra che da mare, il percorso ha una durata di circa 15 minuti.
Il sentiero per arrivare alla conca è circondato da profumi del mare ed immerso nella vegetazione, un vero e proprio paradiso terrestre.
È possibile godere della splendida vista della Penisola Sorrentina, Ischia, Procida, fino ad ammirare lo spettacolare tramonto sul Golfo di Napoli
PISCINA NATURALE
Oltre al paesaggio mozzafiato è possibile tuffarsi e godere decisamente di bagno regale.
Bisogna assolutamente immergersi all’interno di un’autentica piscina naturale a forma di cuore, color smeraldo.
L’accesso a queste acque rinfrescanti avviene tramite un suggestivo arco in pietra che separa la piccola laguna dall’acqua del mare cristallino oppure da un sentiero scosceso.
CURIOSITÀ
La conca fece innamorare non solo la regina Giovanna D’Angiò, ma anche Vittorio De Sica.
“Pane, amore e…” delizioso film del 1955, con la bellissima Sophia Loren e De Sica, ebbe come paesaggio centrale per la pellicola cinematografica proprio i Bagni della Regina Giovanna.
Ricordiamo che la Campania è culla di straordinarie opere ,cerchiamo di incentivare le bellezze del nostro territorio. Diventando noi stessi i primi turisti della nostra regione.
Le meravigliose acque della regina distano circa un’ora da Napoli. Ne vale la pena, no?