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Arrestati 16 esponenti del clan D’Alessandro di Castellammare

Arrestati 16 uomini alle prime ore del mattino di oggi 23 marzo 2021. I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura custodiale cautelare emessa, su precisa richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di 16 esponenti di punta del clan D’Alessandro, dei quali 15 di essi sono stati portati in carcere ed uno è ora agli arresti domiciliari.

I reati dell’associazione camorristica erano di tipo mafioso, il clan era “specializzato” in estorsione continuata ed in concorso, detenzione illegale di armi comuni da sparo. Tutti reati con aggravante delle finalità mafiose, per aver agito avvalendosi della forza intimidatrice e minatori derivante dall’appartenenza di questo clan molto temuto: “D’Alessandro“, operante a Castellammare di Stabia e nelle zone dei territori limitrofi.

L’intera indagine è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli coadiuvata e delegata dal nucleo investigativo di Torre Annunziata, che comprende un ampio asso temporale che è a sua volta compreso tra il 2017 ed il 2020, (quasi 4 anni) dove si è dimostrata l’attuale operatività del citato sodalizio del clan di taglio camorristico.

I ruoli e le attività illecite poste in essere dal clan D’Alessandro, da sempre sito a Castellammare di Stabia e capace di determinare delinquenze e influenze criminali anche sul territorio limitrofo dei Monti Lattari, ha una certa pertinenza anche con il clan alleato Afeltra-Di Martino, e con estensioni sino alla penisola sorrentina.

Le attività d’indagine hanno permesso di  ricostruire tutta l’articolazione criminale ricomposta, tra il 2017 ed il 2018, intorno alla figure criminali dalla storica militanza. I nomi e soprannomi rispettivi sono: Sergio M. alias “zì Sergio o’ Vaccaro”, D’Alessandro G. alias “Giovannone” e Antonio R. alias “Guappone”.

Sono tutti retti ad interim dal clan e componenti di un direttorio creato ad acta in assenza di appartenenti al rango dei D’Alessandro, curando gli interessi della famiglia fino alle scarcerazioni, che sono sopraggiunte nel periodo successivo. Sono stati inoltre sequestrati beni del valore di oltre i 6 milioni di euro, oggetti di valore e droghe.