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Armanda Guiducci e la battaglia per dar voce alle donne

Il 12 ottobre 1923 nacque a Napoli Armanda Guiducci, scrittrice, critica letteraria italiana e femminista storica. Morì l’8 dicembre 1992. La scrittrice riuscì attraverso i suoi scritti a dar voce alle donne di ogni estrazione sociale. Raccontare la condizione delle donne dalla silenziosa voce soffocata”: questo lo scopo di anni di lavoro sociale e creativo di Armanda Guiducci.

All’anagrafe Armanda Giambrocono, fu allieva di Antonio Banfi, uno dei personaggi di spicco della cultura italiana del tempo. Si laureò in filosofia all’Università di Milano.

Collaborò dagli anni cinquanta in poi con numerose riviste letterarie e politiche della sinistra critica in Italia.

Nel 1955 Armanda Guiducci lanciò la rivista politico-letteraria dal nome “Ragionamenti” con Franco Fortini, Luciano Amodio e Roberto Guiducci. Di questa in seguito assunse la direzione.

Collaborò a “Arguments“, “Cultura e Realtà” di Pavese, “Passato e Presente“, “Opinioni“, “Tempi moderni”.

Inoltre, presentò i suoi studi su Gramsci in “La città futura” e tradusse numerosi libri stranieri di critica letteraria.

Curò anche alcune sceneggiature culturali per la televisione svizzera.

Armanda Guiducci fu un’appassionata studiosa di antropologia culturale, etnografia e psicanalisi. Tutte queste sue passioni sono alla base dei suoi scritti antropologici sulla donna e sulla condizione femminile in Italia, ma anche all’estero.

I libri di Armanda Guiducci sono considerati cardine del movimento femminista italiano.

Tra i suoi volumi si ricordano:

  • La mela e il serpente in cui sottolinea l’importanza delle mestruazioni nella vita di una donna;
  • Due donne da buttare in cui si parla dell’emarginazione femminile nelle città spiegata attraverso le esperienze di vita di una casalinga e di una ex prostituta;
  • La donna non è gente in cui si tratta dell’emarginazione e del disprezzo subito dalla donna contadina;
  • La sua ricerca e la sua passione per l’antropologia la portò anche in India, dove scrisse All’ombra di Kalì;
  • In ultimo, ma non per importanza, si ricorda il suo volume Donne e serve in cui si parla esclusivamente della vita delle casalinghe e della loro silenziosa lotta, in quanto donne che non hanno lasciato segno ma allo stesso tempo hanno fatto la storia.