Scadrà il 31 dicembre l’accordo di assegnazione dei servizi di trasporto pubblico napoletano all’Azienda Napoletana Mobilità, ANM, con poche possibilità di rinnovo.
Suddetto accordo tra Regione Campania e Comune di Napoli, inerente la gestione del trasporto pubblico partenopeo, scadrà in maniera naturale alla fine del 2019, portando ad una gara d’appalto di portata europea alla quale potrebbero prendere parte anche i grandi colossi dei trasporti continentali, sicuramente in grado di sorpassare l’Azienda Napoletana Mobilità, alla quale sarebbero riservate scarse possibilità di vincere il bando. Proprio per questo motivo potrebbe anche decidere di non partecipare affatto, portando ad una vera e propria privatizzazione di bus, tram e metropolitane di Napoli.
La gestione totale del trasporto pubblico sul territorio napoletano da parte di Anm ha preso avvio il 1° novembre del 2013, con l’assorbimento anche di Metronapoli e Napolipark.
Da quel momento, la metropolitana, le funivie, gli autobus cittadini, le tranvie, le filovie, gli ascensori e i parcheggi del territorio del Comune di Napoli sono stati gestiti dall’azienda, che già negli anni immediatamente successivi ha iniziato a manifestare problemi e disservizi.
Nel corso del 2013 venne sospesa la circolazione dell’intera Linea 6 della metropolitana, ancora sospesa, a causa di interminabili lavori alle nuove fermate, ma anche perché quelle già funzionanti fecero registrare bassi numeri di passeggeri.
Nel 2016 la sospensione toccò l’intera rete tranviaria, storico mezzo di spostamento dei napoletani, a causa dei lavori interminabili su via Marina.
Anche la crisi economica dell’azienda ha raggiunto cifre esorbitanti, nel 2017, si è arrivati a debiti pari a 160 milioni di euro.
I problemi quotidiani hanno reso il trasporto pubblico partenopeo veramente difficoltoso da amministrare, ma anche da utilizzare, ciò rende auspicabile sempre maggiormente un passaggio di consegne in mani private.
Tuttavia non è detta l’ultima parola, bisogna attendere la scadenza del contratto, o l’avvicinarsi della stessa, per giungere a conoscenza di un qualsiasi plausibile tentativo di nuovo accordo tra Regione Campania e Comune di Napoli.