Settembre è il mese dedicato all’Alzheimer. La ricorrenza è stata istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI), una campagna internazionale per aumentare la consapevolezza sulle demenze e concorrere alla diminuzione dello stigma, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa patologia ampiamente diffusa, ma soprattutto un momento per riflettere sull’urto che ha questo morbo.
Il mese mondiale dedicato all’Alzheimer coinvolge una molteplicità di eminenti personalità, quali: opinion leader, persone affette da demenza, persone che svolgono attività di assistenza e familiari, ricercatori, professionisti sanitari, media di tutto il mondo.
L’ADI fornisce gratuitamente il materiale per dare avvio a campagne nei singoli paesi allo scopo di spronare le abilità individuali nel riconoscere precocemente i segnali di una possibile demenza, oltre che per supportare le persone che già convivono con la malattia.
I numeri sull’Alzheimer
Considerato il crescente aumento nella popolazione mondiale della demenza da Alzheimer, è stata condotto uno calcolo sulla situazione attuale riguardo la ricerca e le azioni concrete intraprese, gli eventuali complicazioni e le prospettive.
L’indagine è stata finemente redatta nel Rapporto Mondiale Alzheimer 2018 denominato “Lo stato dell’arte della ricerca sulla demenza”
Brevemente, il rapporto mette in evidenza quanto segue:
- Ogni 3 secondi, nel mondo, un individuo sviluppa una qualche forma di demenza. Globalmente, la demenza interessa 47 milioni di persone.
- In Italia si calcolano 1.241.000 casi.
- La demenza è la settima causa di morte in tutto il mondo e, purtroppo, non esiste ancora una cura.
- Molti Paesi nel mondo non sono dotati di una strumentazione diagnostica valida, di iter semplificati per l’accesso agli studi medici, di medici e ricercatori adeguatamente specializzati.
Un altro dato impressionante è che la gran parte delle persone con demenza nel mondo deve ancora ricevere una diagnosi, nonché una adeguata e continuativa assistenza sanitaria.
Caffè Alzheimer
In risposta alla impellente necessità di aiuto, sono nati su tutto il territorio Nazionale italiano, in ambito provinciale, i cosiddetti “Caffè Alzheimer”. I Caffè Alzheimer si collocano tra i servizi che offrono un percorso di cura, dal momento che offrono una cura personalizzata. Frequentare i Caffè Alzheimer, oltre a garantire un maggior benessere al caregiver, pare avere un impatto di comprovata efficacia sui sintomi neuropsicologici dei malati, anche grazie a momenti di incontro ad alto effetto positivo e capacità di contatto per i pazienti con demenza ed il sostegno informale dei loro familiari.
Ai Caffè Alzheimer prendono parte anche medici e terapeuti psicologici dell’Usl territoriale.
Alzheimer Cafè in Campania
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