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Albert Einstein, scappa dalla Germania nazista 

Nell’ottobre 1933 Albert Einstein, scienziato tedesco di origine ebrea e massimo teorico della relatività generale.

A lui a era stato conferito il premio Nobel per la fisica nel 1921, abbandona la Germania hitleriana in seguito alle preoccupazione di venir perseguitato dal regime nazista.

Dopo l’ascesa al potere del partito di Hitler nello stesso anno, Albert Einstein e le sue teorie errano state già bollate come esempio di “fisica ebraica” in contrasto con la fisica “tedesca” o “ariana” che rappresentava lo standard ufficiale.

I timori dello scienziato furono accresciuti dall’introduzione della “Legge della Restaurazione del servizio civile” che aveva determinato il licenziamento di tutti i docenti universitari ebrei.

Einstein troverà asilo politico negli Stati Uniti d’America dove insegnerà presso l’università di Princeton fino alla sua morte, avvenuta nel 1955, senza ritornare mai più in Europa.

 A causa delle sue origini ebraiche, Albert Einstein non fece ritorno in Germania.

Si stabilì negli Stati Uniti e diventò un cittadino statunitense nel 1940.

 Alla vigilia della seconda guerra mondiale, inviò una lettera al presidente Roosevelt la quale avvisava del possibile sviluppo da parte della Germania di “bombe di un nuovo tipo estremamente potenti” e suggeriva agli Stati Uniti di cominciare delle simili ricerche.

Ciò portò infine al progetto Manhattan.

Einstein sostenne gli alleati, ma criticò l’idea di usare la fissione nucleare come arma.

Firmò, con il filosofo britannico Bertrand Russell, il Manifesto Russell-Einstein, nel quale si evidenziava il pericolo delle armi nucleari.

Fu affiliato con l’Institute for Advanced Study a Princeton, in New Jersey, fino alla sua morte nel 1955.

Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che mutò in maniera radicale il paradigma di interpretazione del mondo fisico, fu attivo in diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica.

Per il suo apporto alla cultura in generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.