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Aiutare il prossimo: gli effetti benefici approfonditi da uno studio psicologico

Chiedere aiuto, una richiesta apparentemente semplice, che però in alcuni casi si traduce in una vera e propria inibizione. Molto spesso sottovalutiamo la disponibilità e la capacità delle persone di aiutare il prossimo. Inoltre sottostimiamo gli effetti benefici che derivano dal dare sostegno.

Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science che ha coinvolto 2000 persone. I soggetti sono stati divisi in gruppi e hanno preso parte a sei esperimenti. In ognuna delle situazioni sperimentali si confrontavano le emozioni di chi richiedeva aiuto con quelle  delle persone che lo prestavano.

Dai risultati è emerso che chi chiede aiuto tende a sottostimare la disponibilità degli amici, ma anche degli sconosciuti, a fornire sostegno. Per di più non si considera la sensazione di benessere che sperimentano coloro che fanno del bene.

Nei test somministrati, 100 persone sono state selezionate in un giardino botanico pubblico con il compito di fermare dei passanti, chiedendogli di scattare una foto.

Prima di farlo, queste persone avevano previsto che sarebbe stato difficile dire di “no” alla richiesta. Inoltre avevano fatto delle ipotesi sullo stato d’animo che avrebbero avuto coloro che avevano accettato di scattare la foto.

I ricercatori hanno anche chiesto alle persone fermate casualmente come si fossero sentite dopo aver aiutato il prossimo. Dallo studio è emerso che chi aveva chiesto la foto aveva sottostimato la disponibilità degli sconosciuti e sovrastimato il disagio che avrebbero avvertito, senza considerare il senso di benessere che deriva dall’atto di aiutare.

Lo studio sulla predisposizione all’aiuto

La situazione studiata era piuttosto semplice da soddisfare, ma ha comunque permesso ai ricercatori di osservare come ci siano significative differenze culturali nel modo in cui sono percepiti il richiedere e l’offrire aiuto. Lo studio ha anche evidenziato che le persone sono portate a credere che gli altri siano poco disponibili.

Sulla questione si è espressa Xuan Zhao, coautrice dello studio, nonché psicologa e ricercatrice presso lo SPARQ, un centro di ricerca di Scienze comportamentali dell’Università di Stanford. Questi ha dichiarato: “Nonostante la convinzione diffusa che il prossimo sia poco predisposto all’aiuto, lo studio presentato dimostra il contrario. In realtà ci sentiamo bene a fare la differenza nella vita degli altri. Aiutare fa sentire meglio le persone”.