Cosa c’è di meglio di conoscere la nostra amata Penisola attraverso le sue tradizioni culinarie? Oggi andiamo in Piemonte a conoscere un buonissimo primo piatto tradizionale: gli Agnolotti del Plin.
Si tratta di una pasta fresca ripiena, simile per intenderci ai ravioli, tipica della zona delle Langhe e del Monferrato.
Con un formato piccolo e insolito questo agnolotto è farcito con carne brasata e ha una forma specifica molto particolare.
Storia del piatto
Non è ben chiaro dove sia nata questa ricetta, ma tra le fonti più accreditate prevale l’ipotesi che si tratti di un piatto di recupero.
Una pasta ripiena, cioè, nata con l’intento di non sprecare gli avanzi di arrosto.
In passato si usava servire l’agnolotto al tovagliolo, vi chiederete che vuol dire. Ecco, semplicemente la pasta veniva scolata dall’acqua di cottura e posata all’interno di un tovagliolo in modo che non perdesse morbidezza. Veniva, poi, consumata così, senza alcun condimento, per esaltare il gusto del ripieno.
Solo in alcuni casi si accompagnavano gli agnolotti con un brodo leggero, servito a parte in una tazza, oppure con del vino rosso.
Origine del nome
il nome Agnolotto del Plin arriva, presumibilmente, da un termine del dialetto piemontese “anulòt”. Con questo termine ci si riferiva ad uno strumento a forma di anello utilizzato per preparare gli agnolotti in casa. Un tempo, infatti, questa tradizionale pasta all’uovo era rotonda , la forma tipica che oggi siamo abituati a consumare è arrivata in un secondo momento.
È, infatti, la chiusura caratteristica all’origine del nome. Nonostante ogni famiglia abbia la sua personale interpretazione del ripieno, la chiusura non viene mai modificata: la forma è rettangolare e viene fatto un piccolo pizzicotto, plin in dialetto piemontese, per chiudere i ravioli.
La ricetta degli Agnolotti del Plin
La pasta per gli agnolotti viene tirata finissima, così da renderla plastica e resistente alla cottura, avendo una lavorazione particolare. Il caratteristico spessore permette, inoltre, di far intravedere la farcia, caratteristica esplosione di sapore.
Ingredienti per 4 persone
- 400 g noce di manzo
- 100 g cipolla bianca
- 20 g farina di grano tenero tipo 00
- 200 ml vino rosso
- 70 g cervella di vitello
- 50 g parmigiano reggiano
- 8 g sale e pepe
- 20 ml olio extravergine di oliva
Per la pasta fresca
- 150 g farina di grano tenero tipo 00
- 100 g tuorlo d’uovo
Per la finitura
- 20 g fondo bruno
- 20 g burro
Procedimento
Impastare la farina con i tuorli e far riposare il tutto in frigorifero per circa 30 minuti. Tagliare, poi, la carne a pezzetti e la cipolla a julienne. Passare la carne nella farina e con un setaccio rimuovere l’eccesso. Scaldare una casseruola con un filo d’olio e rosolare la carne. Una volta che questa sarà ben rosolata, aggiungere la cipolla e sfumare con il vino rosso. Far evaporare l’alcol del vino e continuare la cottura con il brodo. Una volta cotta la carne, unire la cervella e spegnere il fuoco. La carne dovrà essere ben cotta e il liquido ristretto. Macinare finemente la carne, insaporire il tutto con il parmigiano reggiano e, se necessario, con sale e pepe. Stendere le strisce di pasta fresca, larghe circa 5 centimetri, molto sottili. Disporre delle piccole porzioni di ripieno, separandoli di circa 1,5 centimetri. Ripiegare e tagliare con una rondella rigata, dando la tipica forma degli agnolotti del plin. Lessare gli agnolotti in acqua bollente, scolarli e condirli con burro e pochissimo fondo bruno.