In Afghanistan, dallo scorso agosto, dopo il ritiro definitivo delle forze militari occidentali e la conseguente occupazione dei talebani, la situazione per i cittadini in generale e per le donne è precipitata.
Sotto false promesse, il governo talebano ha garantito protezione e dignità alle donne afghane, ma le donne non si sentono per niente rispettate come lo erano prima, non hanno più gli stessi diritti che avevano acquisito durante “l’occupazione” da parte delle forze occidentali.
Molte donne, nate e cresciute con quegli ideali inculcati dai paesi che hanno aiutato il paese, adesso rivogliono la propria dignità, non accettano il ruolo nella neonata società talebana, quindi lottano per farsi sentire e trovano ascolto e aiuto dai governi di altri paesi.
È stata creata una Task force per affiancare le donne afghane nella loro lotta che coinvolgerà mediatrici di pace, negoziatrici ed esperte di genere e sicurezza, che lavoreranno insieme ad un gruppo di donne afghane già all’interno del contesto politico e diplomatico, per supportarle nella creazione di reti a difesa dei diritti delle connazionali fuori e dentro al proprio Paese.
Le donne afghane sono assolutamente capaci di lottare per i propri diritti, perché sono loro stesse il cambiamento dell’Afghanistan proprio perché le donne dell’Afghanistan del 2021 sono diverse dalle donne del 2001, hanno più consapevolezza del proprio valore ed è proprio per questo motivo che lottano per ottenerlo di nuovo. L’obiettivo è quello di supportarle nella creazione di reti di solidarietà a difesa dei diritti delle connazionali fuori e dentro al proprio Paese.
A Roma, durante la Conferenza Internazionale organizzato dalla Farnesina viene annunciato un progetto pilota realizzato da WIIS Italy, antenna italiana di Women In International Security, network globale dedicato a promuovere la leadership e lo sviluppo professionale femminile nel campo della pace e della sicurezza internazionale, in collaborazione con la Farnesina stessa e la Global Alliance of Regional Women Mediator Networks.
Tra le afghane coinvolte, c’è Fatima Galiani, negoziatrice di pace per conto del Governo, avevano partecipato agli accordi di Doha che hanno sancito il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan.
L’iniziativa promossa dalla Farnesina è di interesse internazionale, che viene mobilitata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a sostegno delle donne afghane.
Le donne afghane che, in questi vent’anni, hanno ottenuto la propria libertà e la propria dignità, adesso sono più forti, hanno un sostegno importante sia internamente, cioè dal proprio paese, che dall’esterno, cioè dai paesi occidentali.