Il 5 Febbraio dell’anno 62 d.C. le città campane di Pompei ed Ercolano furono colpite da un inaspettato evento sismico, che ebbe come epicentro la zona vesuviana e in particolare la città di Stabia.
L’evento fu di inaudita portata e negli anni avvenire molti studiosi ipotizzarono che si trattò solo del primo segnale da collegare alla futura eruzione del Vesuvio, che avvenne nel 79 d.C. Il terremoto ebbe un’intensità calcolata tra il quinto e sesto grado della scala Mercalli. La prima scossa fu di avvertimento e poco dopo se ne susseguirono molte altre di assestamento. I danni provocati furono incalcolabili, ma quasi subito ebbero inizio i lavori di ricostruzione per entrambe le città. Questi ultimo furono però interrotti da una nuova catastrofe, la già accennata eruzione del Vesuvio in una calda giornata d’estate. Bisognerà aspettare il 1748 perché Pompei venga riportata alla luce e successivamente inserita nel 1907 tra i siti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, insieme alla vicina Ercolano. Gli scavi effettuati nelle due città risultano essere gli unici siti archeologici in grado di dare ai turisti una descrizione chiara nonché veritiera di come fosse un centro abitato romano.
Un tragico destino quello che accomuna Pompei ed Ercolano, città ricche di storia che ancora oggi affascina il mondo.