La scuola dovrebbe ripartire ufficialmente il 7 gennaio, ma ci sono difficoltà all’orizzonte.
La ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, combatte ormai da mesi per assicurare quanto prima il ritorno a scuola per tutti gli studenti. Le difficoltà sembran non finire mai. Non solo si teme una terza ondata, che manderebbe in fumo tutto ma, nel caso la situazione dovesse rimanere stabile, un problema da risolvere sarebbe quello degli assembramenti sui mezzi di trasporto.
A conti fatti, sembra che la didattica in presenza sia fortemente a rischio per l’inizio dell’anno nuovo. Il timore di infettarsi va di pari passo con la voglia di tornare a fare lezioni in presenza, bisognerà attendere nuovi sviluppi.
“va premesso che le scuole sono una priorità. Hanno un’attenzione speciale da parte nostra e tutto il paese è impegnato per tenerle attive e aperte. Sono state messe in campo una serie di misure, ed è in corso un lavoro a livello locale sulla mobilità che mira a evitare e a contenere il rischio di trasmissione nelle occasioni d’incontro prima e dopo le lezioni“- afferma Silvio Brusaferro, presidente dell‘Istituto Superiore della Sanità nel corso di un’intervista.
In queste ore sono partiti i dibattiti decisionali: Conte e Azzolina insistono per la riapertura della scuola per gli inizi di gennaio; i sindacati temono un grande fallimento se ciò non dovesse avverarsi; nel mentre il PD richiama tutti alla prudenza.
Al momento è in vantaggio la posizione del NO alla riapertura: governatori di regione e presidi sono fortemente contrari alla riapertura; anche il CTS ( comitato tecnico scientifico) è fortemente contrario a tale evenienza, ritenendo ancora troppo precipitoso prendere decisioni in merito.
Si teme fortemente la terza ondata. Per alcuni potrebbe arrivare proprio nella seconda metà di gennaio, cosa che, di fatto, comprometterebbe anche il piano vaccinale previsto.
A tal proposito, il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca non evita di esporre tutto il suo disappunto- “ L’anno scolastico? Se riprenderà…io ho i miei dubbi, ma decideremo a inizio gennaio 2021. Sono irritato e indignato perché nel nostro paese non si riesce mai ad avere una misura chiara e si continuano a prendere mezze misure di demagogia che allungano i tempi della crisi. Prendano una decisione chiara e forte, come fanno altri paesi come la Germania.”
Invece secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF (associazione sindacale professionale), l’unica proposta sensata è rendere obbligatorio uno screening con tampone per tutti gli 8 milioni di studenti e per tutto il personale docente e ATA- ” bisogna valutare classe per classe…dopo aver preso queste precauzioni e aver visto i contagi , sintomatici e asintomatici, si potrebbe prevedere un rientro a scuole per il 1 Febbraio”.
L’unica notizia certa è che bisognerà attendere gli sviluppi delle prossime settimane, decisive per le nuove disposizioni sul fronte scuola.