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Natale in Casa Cupiello. I retroscena

Natale in Casa Cupiello. I retroscena

Si avvicinano le feste di Natale e come ogni anno per tradizione viene riproposta  la famosa commedia di Eduardo De Filippo. Vediamo quali retroscena si celano dietro il sipario di questo capolavoro teatrale senza tempo.

Il debutto avvenne il 21 Dicembre 1931  al Cinema Teatro Kursaal di Napoli, attuale Cinema Filangieri, ad opera della compagnia “Il Teatro Umoristico i De Filippo”. Comprendente, oltre ai tre fratelli (Eduardo, Peppino e Titina) anche altri attori  che sarebbero diventati celebri (in particolare Tina Pica e Dolores Palumbo)

Il contratto con l’impresario prevedeva inizialmente  nove repliche che seguivano la proiezione di un film .Dato il clamoroso successo il contratto fu rinnovato prima per altre due settimane e poi fino a Maggio dell’anno successivo.

Eduardo definì l’opera “un parto trigemino dopo una gravidanza di quattro anni”.

In origine era composta da un atto unico. Mancavano ad esempio  il dialogo sul freddo e la scena dello zuppone

Luca e Concetta, i nomi dei due protagonisti, erano i nomi dei nonni materni di Eduardo.

Natale in Casa Cupiello. I retroscena.

Nel 1932 Eduardo aggiunge un primo atto e nel 1934 un terzo. Dunque l’atto unico originario diviene il secondo atto. Peppino confessò di aver mal digerito l’aggiunta del terzo atto. Dove il dramma prevale sulla commedia.

La celebre frase  “ A me ‘o presepio nun me piace” è stata sempre rivendicata da Peppino. Lo stesso dicasi per la letterina di Nennillo. L’attore riportò le precisazioni nella sua biografia “Una famiglia difficile”.

Al 1962 risale la prima versione televisiva RAI (in bianco e nero)  e al 1977 la prima a colori e l’ultima versione della pièce . Eduardo infatti riprese la commedia più volte a partire dal 1937, rielaborandone  il testo fino a quella che si può considerare la versione definitiva

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche, storiche, mitologiche (sirene, luna) ed artistiche (cupole e chiostri napoletani) riguardanti in particolare località campane, nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.