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Teatri di vetro, la rassegna di spettacoli “d’avanguardia”

Sono trenta gli spettacoli previsti dalla rassegna Teatri di vetro che quest’anno giunge alla sua 18esima edizione sotto la direzione di Roberta Nicolai. Tra questi spettacoli ci sono 6 prime nazionali e 5 debutti a Roma. Il programma prevede eventi dall’8 al 21 dicembre che si terranno in tre diversi teatri di Roma e provincia: il Teatro India, il Teatro del Lido di Ostia e il Teatro Biblioteca Quarticciolo. Gli spettacoli proposti dalla rassegna celebrano la modernità, le nuove forme creative del teatro: si tratta di performance, pratiche corporee, sperimentazioni musicali e progetti di partecipazione che non pongono l’accento solo sull’opera in sé, ma anche sul processo creativo e sul rapporto con lo spettatore, affinché le due dimensioni del palcoscenico e della platea non siano nettamente separate, ma si instauri una sorta di dialogo.

Teatri di vetro, le sezioni del programma

Il programma si articola in 4 sezioni: la prima si intitola Oscillazioni e si aprirà con un focus su Alessandra Cristiani e la Trilogia la questione del linguaggio corporeo, ispirato all’arte di tre figure femminili importanti: Ana Mendieta, Claude Cahun e Sarah Moon. La seconda sezione si intitola Composizioni e prevederà il coinvolgimento diretto delle persone con progetti artistici incentrati sulla partecipazione. La terza invece, Elettrosuoni, sarà dedicata alle tonalità della musica elettronica in una sperimentazione che coinvolgerà la musica e il video. Infine, c’è la quarta sezione, Tasmissioni, che presenta per la prima volta in Italia e a Roma gli spettacoli di artisti come Silvia Gribaudi, Operabianco, Alessandra Cristiani, Bartolini Baronio, Carlo Massari, Paola Bianchi.

Roberta Nicolai ha dichiarato riferendosi a quest’edizione di Teatri di vetro: “La programmazione risponde alla complessità dei linguaggi della contemporaneità e invita a interrogare e condividere con il pubblico i processi di creazione, le necessità interne che la scena svela e nasconde, la compresenza e le tensioni vive tra il discorso del teatro e il discorso del pensiero”.