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Nuova installazione a Piazza Municipio: un mare di polemiche

La nuova installazione collocata a Piazza Municipio a Napoli fa già discutere di sé… tra commenti sarcastici e una seppur labile, indignazione.

“Tu si na cosa grande pe me”, questo è il titolo dato dallo scultore Gaetano Pesce scomparso pochi mesi fa a New York

La forma della nuova installazione, ha fatto discutere, e ha acceso il web, poiché ritenuta fortemente allusiva.

Ben 112 metri di altezza, l’opera della “discordia” come è stata prontamente ribattezzata da qualcuno, rappresenta una reinterpretazione moderna della maschera di Pulcinella, simbolo della città. Il design però non convince tutti, in particolar modo è la forma fallica a suscitare polemiche soprattutto sul web.

Lo stesso primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi prima dell’inaugurazione ha ammesso: “Quando l’ho vista per la prima volta ho pensato quello che hanno pensato tutti i napoletani”. 

Inaugurata ieri, mercoledì 8 ottobre, la statua è stata installata nell’ambito del programma artistico “Napoli Contemporanea” e sarà esposta fino al 19 dicembre 2024.
Una volta dismessa, i cuori saranno esposti al Comune di Napoli, invece per il Pulcinella si cercherà una nuova collocazione permanente.

Quella che è stata definita un’opera discutibile e di dubbio gusto, rappresenta in realtà il vestito stilizzato di Pulcinella, la maschera tradizionale napoletana; accanto,  due cuori rossi trafitti da una freccia. “Tu sì ‘na cosa grande” è un omaggio che l’artista Gaetano Pesce, particolarmente legato a Napoli, ha voluto consegnare alla città, dopo due anni di lavoro.

La nuova installazione di Piazza Municipio non convince tutti 

Al di là delle polemiche, l’opera posizionata a Piazza Municipio ha suscitato la curiosità di tantissime persone, presenti all’inaugurazione. Il significato intrinseco del Pulcinella con un abito inizialmente bianco e poi variopinto è metafora di una città dai mille volti e colori che ha sicuramente molto da raccontare. L’artista, ha rappresentato la maschera simbolo di Napoli in modo stilizzato, quasi deformandola, rendendola astratta. Approccio che rispecchia pienamente lo stile di Pesce, che privilegiava l’imperfezione e lo scarto e che con quest’opera ha voluto omaggiare Napoli, città che tanto amava.

In quello che può essere definito un vero e proprio “Odi et amo”, così come accaduto con la Venere degli stracci, Pulcinella, ad opera di Gaetano Pesce, riuscirà a conquistare i napoletani?