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LA SFOGLIATELLA ABRUZZESE. E POI ?

LA SFOGLIATELLA ABRUZZESE. E POI ?

 

Nell’immaginario collettivo, se dici pizza dici Napoli. Eppure è ormai da tempo che questo celeberrimo alimento ha varcato i confini partenopei per diffondersi in tutto il mondo con una miriade di varianti.

Sempre nell’immaginario collettivo, anche  se dici sfogliatella dici Napoli. In questo caso però la produzione è rimasta esclusivamente napoletana ( o più in generale campana) senza varianti di sorta. Tranne un’eccezione che riguarda l’ Abruzzo, dove pochi sanno che  esiste una versione riveduta e corretta di questo celebre dolce partenopeo.

Origini della sfogliatella abruzzese

Per conoscere le origini della sfogliatella abruzzese occorre fare un salto indietro nel tempo di almeno un secolo. Siamo nei primi anni del ‘900 a Lama dei Peligni,piccolo borgo sito nel Parco Nazionale della Maiella,a pochi chilometri da Roccaraso e Rivisondoli. Qui Francesca D’Antonio, di origini casertane e moglie del Barone Tabassi, cede a sua nuora Annina Di Guglielmo, che abitava in un paese vicino, ossia Civitella Messer Raimondo, la ricetta della nota sfogliatella napoletana, nella versione cosiddetta riccia.

Annina pensò tuttavia di riadattare la ricetta in base alla disponibilità in loco degli ingredienti . La sfoglia grazie allo strutto diventò più morbida, mentre la ricotta fu inizialmente sostituita con prodotti tipici locali come la marmellata di amarena (frutta facilmente reperibile alle pendici della Majella) la marmellata d’uva Montepulciano, vitigno molto diffuso in Abruzzo, il mosto cotto e le noci.

La ricetta della sfogliatella abruzzese rimase a lungo gelosamente custodita dietro al portone del palazzo Tabassi.Tuttavia  intorno agli anni ’60, il cuoco della famiglia Tabassi svelò i segreti della ricetta ad alcune signore di Lama dei Peligni.

Un dolce natalizio

Da allora la tradizione della sfogliatella abruzzese è stata tramandata di generazione in generazione, divenendo un dolce tipico non solo di paesi alle falde della Majella ma anche di altre zone  (Lanciano,Teramo) .Viene preparato soprattutto in occasione delle festività natalizie. Tuttavia negli ultimi tempi si moltiplicano le varianti e si sta ampliando l’area di produzione abruzzese di questo dolce,oltre che il periodo non più riservato al Natale.

Le nuove varianti

L’autentica sfogliatella abruzzese è solitamente ripiena della cosiddetta “scrucchiata”, confettura di pezzi di d’uva nera  Montepulciano d’Abruzzo, detta così perchè scricchiola sotto i denti. Negli ultimi anni si è andata diffondendo la moda di utilizzare la Nutella come farcitura. Alcuni mettono mandorle, altri noci. C’è chi mette un po’ di liquore, chi un po’ di cioccolata a pezzi. Di recente si trovano varianti che contemplano l’uso del vitigno bianco Trebbiano d’Abruzzo (al posto del Montepulciano) nonché la reintroduzione  della ricotta con l’aggiunta del cioccolato.

La sfogliatella abruzzese. E poi ?

Tuttavia è arrivata l’ora di mettere un po’ d’ordine, per evitare quanto è accaduto con la pizza, per la quale ci si è accorti troppo tardi che sarebbe stato meglio prevedere anni e anni addietro, di fronte all’esplosione di un  fenomeno mondiale, un marchio D.O.P. o D.O.C. per regolamentarne la produzione . Ormai è tardi e non c’è disciplinare di produzione o Accademia della Verace Pizza Napoletana che possa arginare l’incontrollata diffusione di un alimento ormai internazionale che spesso non ha più nulla in comune con l’originale. Siamo già arrivati alla pizza con la nutella e ora ci tocca anche la sfogliatella con la nutella. La sfogliatella abruzzese. E poi?

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche, storiche, mitologiche (sirene, luna) ed artistiche (cupole e chiostri napoletani) riguardanti in particolare località campane (oltre a Napoli, anche Salerno, Palinuro, Camerota) nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.