Sono diversi gli italiani che quest’anno calcano il red carpet di Cannes: Roberto Minervini con il suo film storico “I dannati”, Valeria Golino che presenterà la prima parte della sua miniserie “L’arte della gioia”, Marco Bellocchio con il restauro di “Sbatti il mostro in prima pagina”, film con Gian Maria Volontè. Infine proprio oggi viene presentato in anteprima mondiale il nuovo film di Paolo Sorrentino “Parthenope”. Questa è la sesta partecipazione per Sorrentino alla prestigiosa kermesse, a distanza di circa 20 anni dalla sua prima volta quando presentò “Le conseguenze dell’amore” nel 2004. Successivamente ha presentato in anteprima “Il divo” nel 2008, “This must be the place” nel 2011, “La grande bellezza” nel 2013 e “Youth-La giovinezza” nel 2015.
Il regista ha spiegato a Variety che questo nuovo lungometraggio rappresenta il seguito naturale della sua ultima opera “È stata la mano di Dio”. A differenziare i due film però è l’intento: se con l’ultima pellicola, il regista campano ha voluto raccontare la sua giovinezza, con quest’altro film vuole rappresentare una giovinezza non vissuta, una “giovinezza mancata”. “L’abbandono, la spensieratezza dei ragazzi del film è qualcosa che mi sfuggiva. Quella la sognavo soltanto. Quindi volevo parlare di una giovinezza sognata, più che di una giovinezza vissuta” queste le parole del regista che lasciano presagire il senso di nostalgia che potrebbe accompagnare il film.
Una storia senza mito
Tutti conoscono la storia della sirena Partenope o almeno una delle tre versioni del mito, accomunate da un elemento: l’amore. Ci si chiede però cosa vuole raccontare Sorrentino con Parthenope? La protagonista che dà il nome al film non è una sirena e la sua vita non è un mito. La sua storia verrà raccontata dal 1950 quando nasce, fino al presente e il film ne seguirà tutte le vicende e le emozioni vissute: la spensieratezza, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt e le vertigini, nonché i baci delle notti di Capri, felicità e sofferenza.
Quella raccontata in Parthenope è un’epica del femminile, ma senza eroismi, un’epica che racconta la passione per la libertà, quanto la giovinezza possa essere densa e breve. Il regista campano precisa infatti: “Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male”. Sorrentino ha anche raccontato il motivo per cui ha scelto una donna come protagonista: “trovo che il viaggio compiuto dalle donne oggi sia molto più eroico di quanto lo fosse l’epico ed eroico viaggio dell’uomo in passato. Si tratta del grande viaggio verso la libertà che le donne hanno messo in moto oggi ma che viene da molto lontano. È un viaggio epico. È un viaggio pieno di ostacoli, pieno di pregiudizi. Ed è un viaggio davvero molto coraggioso quello che le donne stanno compiendo”.
La scelta del cast
Il ruolo della protagonista sarà interpretato dall’esordiente Celeste Dalla Porta, ma ci saranno anche molti attori veterani, tra cui Luisa Ranieri e Gary Oldman che Sorrentino ha definito “uno dei cinque migliori attori al mondo”. Inoltre, ci sarà anche Stefania Sandrelli, scelta perché, a detta del regista, “conserva ancora quel dolore imperscrutabile che si prova da adolescenti”. Completano il cast: Dario Aita, Isabella Ferrari, Biagio Izzo, Silvio Orlando e molti altri.