Ritrovate due microspie all’interno della casa di Piera Maggio, che da anni spera di ritrovare sua figlia. Al momento non si sa quando siano state posizionate e da chi.
“Si tratta di due microspie che sono state collocate in casa mia. Voglio ricordare che le microspie solitamente si posizionano con iniziazione, dopodiché quando scade il termine dovrebbero essere tolte e non lasciate negli ambienti privati. Se hanno una funzione relativa alle indagini, ben venga, ma gli inquirenti devono fare chiarezza”.
A parlare è Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone.
A settembre saranno venti anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, all’epoca bambina. Ricordiamo che al momento è aperta un’indagine aperta contro ignoti, ecco perché la presenza delle microspie è molto grave. I due dispositivi avevano dei codici con le iniziali uguali, ma al momento non si sa ancora nulla di certo. Ovviamente la Procura ha sequestrato le microspie in modo tempestivo.
Due cimici, collegate alla rete elettrica e funzionanti, ritrovate in casa durante alcuni lavori di manutenzione, che ovviamente hanno scatenato non solo stupore ma anche amarezza in Piera Maggio che ovviamente ha subito denunciato.
“Se sono apparecchiature dello Stato, pensate che adesso dovremmo chiedere il risarcimento di 20 anni di appropriazione della nostra rete elettrica e da chi sono state posizionate le due cimici?”. Ha chiesto Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, scomparsa a 4 anni il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo (Trapani).
Come sempre la donna ha chiesto a tutti di diffondere le foto di sua figlia e di non “spegnere i riflettori” sulla vicenda. Ovviamente è importante fare luce sul ritrovamento delle due cimici per capire chi e quando sono state posizionate.