Per i napoletani è il Maschio Angioino, ma il nome effettivo è il Castel Nuovo, e anche dietro alla scelta del nome c’è una storia. Siamo verso la fine del 1200, e più precisamente nel 1279: il Regno di Napoli è nelle mani di Carlo d’Angiò, il duro sovrano che aveva, qualche anno prima, fatto condannare e decapitare Corradino di Svevia in quella che oggi si chiama Piazza Mercato.
Il re, impegnato nella costruzione di numerose opere pubbliche, avendo scelto di eleggere Napoli a capitale del Regno, spostandola da Palermo, durante una camminata in città, si rende conto di come sia necessario erigere una nuova residenza reale, sullo stile francese, e non più usare come Reggia Castel Capuano, eretto dalle dinastie germaniche che lo avevano preceduto. Lungo il mare, tra i prati che fanno da costa, si erge una chiesa Francescana, dedicata a Santa Maria. Con la determinazione che lo contraddistingue, Carlo decide di allontanare i frati, e farabbattere la chiesa, ma non li abbandona al proprio destino. Concede loro una zona vicino alla torre Maestra, dove farà edificare una nuova chiesa, che appunto si chiamerà Santa Maria la Nova, di cui magari parleremo in un’altra occasione. Tornando al Maschio Angioino, i lavori partono subito e procedono speditamente, ma, nonostante questo, Carlo d’Angiò non riuscirà mai a vedere completata l’opera, visto che morirà a Foggia, nel 1285, dopo essere andato via da Napoli tre anni prima, per cercare senza riuscirci di mantenere il Regno di Sicilia sotto il suo comando. Nei secoli successivi, all’interno delle mura del Castello, si avvicenderanno sovrani, dinastie diverse, e tanti avvenimenti che hanno segnato la storia della città di Napoli: qui si è avuto persino un conclave, con la elezione di un papa, Celestino V, che proprio qui prese residenza, e che in queste austere stanze diede vita allo storico abbandono del soglio Pontificio, sostituito da Bonifacio VIII. Sempre qui nel castello, la terribile vendetta di re Ferrante d’Aragona nell’agosto del 1486: dopo aver scoperto che molti Baroni del regno avevano ordito una congiura contro di lui, il re ne sconfisse una buona parte sul campo di battaglia, ma nel suo animo covava comunque il desiderio di vendicarsi. In occasione del matrimonio di una sua nipote, invito’ tutti i Baroni al ricevimento: una volta all’interno del maniero, fa arrestare tutti, e,dopo un breve processo sommario, ne fa giustiziare alcuni, tra cui il filo segretario Antonello Petrucci, mentre altri vennero incarcerati nelle varie carceri cittadine. Poi, nei secoli, la presenza di Alfonso D’Aragona il magnanimo, che farà erigere Il meraviglioso arco che sovrasta l’ingresso principale. Il castello è stato anche luogo di arte e di poesia: qui hanno soggiornato geni del calibro di Giotto, Petrarca, Boccaccio, e tanti altri artisti, che hanno nei secoli lasciato un segno del loro passaggio al castello.
Al Maschio Angioino, oggi, oltre al consiglio comunale, che si riunisce qui, proprio nella sala dei Baroni, tante coppie vengono a coronare il loro sogno d’amore, sposandosi nella sala del Castello dove le finestre guardano il mare.