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Il 21 gennaio nasceva George Orwell: “cronista della sua epoca”

Il 21 gennaio del 1950 moriva un grande autore della letteratura britannica: George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, nato in India da una famiglia scozzese nel 1903.

Orwell scelse uno pseudonimo perchè desiderava un nome che iniziasse con una lettera centrale dell’alfabeto, così che i suoi libri fossero collocati nella parte centrale degli scaffali in libreria: né troppo in alto, dove i clienti non riescono a vedere bene, né troppo in basso, vicino ai loro piedi.

Scrittore, reporter, saggista e romanziere inglese, George Orwell è uno dei grandi maestri del Novecento letterario.

Una delle voci più emblematiche del ventesimo secolo, che grazie ai propri scritti è riuscito a raccontare una realtà non particolarmente diversa da quella attuale, descrivendo allo stesso tempo, il mondo nel quale viveva.

Lingua e pensiero si fondono a vicenda e per questo quando si scrive non si può non pensare al presente. 

La vita di Orwell e le opere scritte dall’autore erano caratterizzate da un conflitto irrisolto tra il suo passato da borghese e l’identificazione emozionale della classe operaia.

Da ciò nasce una visione secondo la quale lo scrittore, sebbene avesse la responsabilità di osservare e riportare la quotidianità, dovesse avere una propria indipendenza e che nulla di buono nella scrittura potesse venire dal seguire la linea dei partiti. 

Orwell è noto soprattutto per due romanzi scritti negli anni Quaranta: “La fattoria degli animali” e “1984”; due capolavori del panorama letterario mondiale, ancora oggi letti dagli appassionati lettori.

Celebre come autore di riflessioni politiche e di forte critica letteraria, George Orwell  già all’epoca fu considerato tra i più grandi saggisti del tempo, specialmente nell’ultimo periodo della sua vita, grazie ad una delle opere più celebri: La fattoria degli animali

Si tratta di una favola satirica che fa riferimento agli effetti della Rivoluzione Russa sotto Stalin. Il libro fu pubblicato nel 1945, proprio quando la Cortina di Ferro cominciava a calare sull’Est Europa, e contribuì a rendere Orwell noto a livello internazionale ed economicamente stabile.

Il riferimento è alla Russia, Paese che Orwell ben comprende, nonostante non l’avesse mai vistata.

Gli scritti di Orwell sembrano pensati ieri, tanta è la rilevanza che rivestono in ambito sociale, culturale e politico. Paladino della giustizia intellettuale Orwell sostenne che per scrivere in modo chiaro e diretto, fosse necessario avere coraggio, o meglio, pensare in modo coraggioso, senza paura.

Morto il 21 gennaio del 1950 le opere di George Orwell possono essere ripubblicate in libertà con i diritti di autore che oramai sono scaduti, essendo trascorsi 70 anni dalla morte, dell’autore britannico, ancora vivo e celebre al tempo del politically correct.

Credit immagine: Historyextra