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Rileggere un libro fa bene alla salute?

Rileggere un libro fa bene, al di là di ogni dubbio.  A qualcuno potrà sembrare noioso, ma per gli appassionati lettori non è così; spesso si sceglie di rileggere libri già conosciuti, magari quelli che hanno appassionato di più, oppure volumi ai quali non è stata data la giusta attenzione.

Rileggere un libro porta con sé vari benefici, che riguardano l’aspetto cognitivo, psicologico ed emotivo del lettore. C’è sempre qualcosa che sfugge e con una nuova (ri)lettura, si percepiscono e vengono alla luce elementi nuovi. Emozioni, suggestioni e tanto altro ancora.

Leggere più volte un libro permette di riconoscere e scoprire, trovare ciò che la lettura precedente, o anche più letture, non aveva rivelato.

Ma cosa può sfuggire ad una prima lettura? Potrebbe sembrare una domanda scontata, ma in realtà, quando si apre per la prima volta un libro, tutto è sconosciuto, dalla trama ai personaggi e quindi concentrandosi su quest’ultimi, alcuni elementi e dettagli finiscono in secondo piano. Ecco perchè la rilettura aiuta anche da questo punto di vista.

I libri, che siano classici, horror, narrativa, raccolte poetiche, hanno un tempo ed uno spazio, in questo caso non quello in libreria (su questo aspetto si può discutere a lungo, sono infatti tanti i modi secondo i quali i lettori decidono di disporre i libri sugli scaffali delle proprie librerie; chi per colore, chi per argomento, altri ancora in base all’edizione di riferimento).

C’è chi legge d’estate, magari sotto all’ombrellone, chi in treno o in autobus mentre si reca a lavoro, chi di sera prima di dormire. Il tempo e lo spazio, sono relativi. A seconda del momento della vita in cui una persona si trova, un libro riletto in momenti separati può trasmettere sentimenti, emozioni e anche stati d’animo diversi. A tal proposito, Italo Calvino scrisse: “Sento il bisogno di rileggere i libri che ho già letto, […] ma a ogni rilettura mi sembra di leggere per la prima volta un libro nuovo”.

Rileggere un libro: gli aspetti psicologici e culturali

Oltre agli aspetti elencati, molti critici letterari, sostengono l’importanza di rileggere più volte i libri per trarne diversi benefici psicologici. 

Un buon libro inoltre riduce lo stress perché è un’attività che prevede una pausa, seppur breve, che interrompe la frenesia della routine.

Alcuni libri accompagnano durante momenti specifici della propria esistenza e quindi una rilettura rimanda a ricordi ed immagini del passato che fanno bene alla mente e al cuore. 

Ecco perchè in molti sostengono che rileggere i libri più volte, faccia bene e che, addirittura, in alcuni casi (una seconda lettura) sia l’unico modo per comprenderne realmente il significato.

Un altro beneficio della (ri)lettura di un libro è di tipo sociale e culturale: leggere più volte uno stesso volume, permette di scoprire e di conseguenza assaporare meglio, il presente; ciò è importante per comprendere cosa sia cambiato nel quotidiano, i progressi avvenuti e tanto altro ancora.

Dal punto di vista culturale invece, rileggere libri del passato, specie se ambientati in specifici momenti storici, consente di apprendere quanto accaduto in passato, cronologie d’un tempo oramai andato, personaggi iconici, condottieri, imperatori. In questo caso, se si tratta di un libro storico è ancora meglio, infatti, non essendo romanzato, permette di rispolverare nozioni oramai finite nel dimenticatoio.

Qualsiasi cosa si deciderà di rileggere, andrà ad arricchire il proprio bagaglio culturale, ampliandolo notevolmente, aiutando ad affrontare le sfide della vita quotidiana con uno sguardo diverso.