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Karni Mata: il tempio in India dove i topi sono venerati

Nell’India del nord, di preciso a Deshnoke, una cittadina con pochi abitanti che dista circa 30 chilometri da Bikaner in Rajasthan, esiste un tempio unico nel suo genere, il cui culto può destare parecchio stupore nel turista occidentale: si tratta del tempio di Karni Mata, una struttura in cui vivono più di 25mila topi. Questo luogo di culto indù attrae ogni giorno centinaia di fedeli e diversi turisti incuriositi dalla peculiarità del luogo: ad essere venerati sono i topi stessi. Karni Mata è visitabile tutto l’anno a partire dalle 4 del mattino, quando i sacerdoti Charan offrono ai roditori un cibo speciale (il bhog) che li rende particolarmente attivi. Anche i devoti fanno diverse offerte alla moltitudine di topi considerati di buon auspicio: le offerte includono formaggi e dolci. All’interno del tempio vengono poste anche delle grandi ciotole di latte di cui i topi vanno particolarmente ghiotti. I fedeli possono anche fare due tipi di offerte al tempio: il “dwar-bhent” attribuito ai sacerdoti e agli operai e il “kalash-bhent” per la manutenzione e lo sviluppo del tempio.

Karni Mata è un tempio maestoso, costruito in vari stili tra cui quello persiano, indiano e islamico; venne ordinato dal Maharaja Ganga Singh in onore di Karni Mata che secondo la leggenda sarebbe l’incarnazione della dea Durga. I locali sono arricchiti da stupende decorazioni color oro e argento; inoltre sono stati usati i migliori marmi.

Prima di andare a visitare il tempio di Karni Mata bisogna però tenere presenti alcune regole: la più importante è che si entra senza scarpe. All’ingresso sono infatti presenti alcuni stand dove lasciarle; tuttavia, si raccomanda di indossare delle calze poiché il pavimento è pieno di escrementi di topo. Bisogna inoltre tener presente che i topi sono tantissimi e che sono abituati alla presenza dell’uomo, motivo per il quale corrono liberamente tra i piedi dei visitatori. Inoltre, essendo un luogo di culto, è necessario che si adotti un comportamento adeguato. I topi sono considerati sacri e di conseguenza bisogna far molta attenzione a non schiacciarli: oltre a portare sfortuna, i sacerdoti potrebbero richiedere in cambio il peso del roditore in oro.

I devoti sono inoltre convinti che mangiare un cibo assaggiato dai topi porti fortuna; motivo per il quale molti fedeli comprano del cibo e tentano poi di farlo assaggiare ai roditori. Tuttavia, ciò che ogni fedele desidera è vedere anche solo per un istante uno dei pochi esemplari albini: si crede infatti che vedere uno dei topi bianchi (le manifestazioni di Karni Mata stessa e dei suoi quattro figli) porti fortuna anche ai familiari. Legato a questo culto sono le credenze legate alla reincarnazione: i fedeli credono infatti che i topi siano i loro antenati reincarnati che poi quando moriranno di nuovo, rinasceranno come uomini.

Esistono molte versioni della leggenda che ha portato alla nascita di questo tempio: una delle più diffuse racconta che la divinità indù Karni Mata, dopo aver perso il figlio morto annegato, si rivolse disperata al dio della morte Yama affinché lo riportasse in vita, ma quest’ultimo rifiutò dicendo che era troppo tardi e che l’anima del ragazzo si era già reincarnata. Karni Mata andò su tutte le furie e sentenziò che da quel momento tutti i membri della sua famiglia dopo la morte si sarebbero temporaneamente reincarnati in topi, in modo tale da sottrarre le loro anime al dio della morte. Molti a Deshnoke dicono di essere discendenti di Karni Mata e per questo ogni giorno si recano al tempio a fare visita a quelli che credono essere i loro antenati. Altre versioni affermano che fu invece lo stesso dio della morte a far reincarnare in topo il figlio di Karni Mata, insieme agli altri figli della dea. Secondo un’altra versione ancora il bambino non era figlio di Karni Mata, ma di un cantastorie e che al rifiuto di Yama, la dea proclamò che da quel momento ogni cantastorie avrebbe vissuto temporaneamente nel corpo di topo, per sottrarre al dio della morte quelle anime.

Una leggenda totalmente diversa narra invece che, durante una battaglia, 20mila soldati in fuga per evitare la punizione pregarono la dea affinché li salvasse da morte certa. Quest’ultima li trasformò in topi e concesse loro di vivere serenamente nel tempio.