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Salario minimo. Meloni apre all’ascolto delle opposizioni

Il salario minimo sarà l’argomento di discussione che Giorgia Meloni affronterà nel prossimo incontro con le opposizioni.

L’appuntamento è fissato per l’11 agosto alle ore 17.

L’appuntamento, a quanto si apprende, è stato comunicato alle opposizioni nell’invito formale giunto oggi da Palazzo Chigi, dal sottosegretario Alfredo Mantovano a nome della Presidente del Consiglio.

Intanto, dopo l’annuncio, riunione online tra le forze di opposizione in vista dell’incontro.

Tutte presenti, fatta eccezione per Italia Viva che ha fatto sapere che non prenderà parte al vertice dell’11 agosto non avendo sottoscritto la proposta.

C’erano invece tutti i leader dei partiti all’opposizione: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Carlo Calenda, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, Riccardo Magi.

Dai contatti che ho avuto ritengo che ci riceverà prima della pausa estiva per confrontarci sul salario minimo“, ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista a La Repubblica, nella quale annuncia l’incontro delle opposizioni con il presidente del consiglio Giorgia Meloni per parlare della legge sul salario minimo.

Io non ho mai dato disponibilità a un incontro a due, si tratta di una proposta fatta da tutte le opposizioni. Il che è un valore da preservare – ha aggiunto Calenda – Poi certo, se i segretari degli altri partiti ritenessero di non venire, io andrei lo stesso. Va riconosciuto che la maggioranza ha ritirato l’emendamento soppressivo del nostro testo e aperto al dialogo”.

Per Calenda, la proposta sul salario minimo delle opposizioni è “una soluzione molto valida, altrimenti non l’avrei firmata. E poi staremo ad ascoltarla, se lei ha altre idee immagino ce le dirà. Partendo però da un dato incontestabile: in Italia cominciano a essere troppi i contratti che non garantiscono un salario degno. Lasciare le cose come stanno non è più tollerabile“.

Mi aspetto intanto che la Meloni ci ascolti, ci dia il suo orientamento e a settembre ci presenti qualcosa che sia molto vicino al salario minimo, che però non si chiamerà con questo nome perché in Italia tutto quello che l’opposizione propone alla maggioranza è da cestinare, e viceversa. In questo siamo un sistema politico immaturo“.

Rispetto al tema del salario minimo, per Schelin non vanno dimenticate “le dichiarazioni della maggioranza” secondo cui non sarebbe altro che “una misura sovietica o una forma di assistenzialismo”, dice riferendosi alle esternazioni di Antonio Tajani e Nello Musumeci.

Come non va dimenticato il tema che sta tenendo banco negli ultimi giorni: le dichiarazioni negazioniste di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna e le sue “mancate dimissioni”:

Chissà se vi sarà ascolto anche sul fatto che abbiamo chiesto chiarezza sulle gravi affermazioni fatte dal responsabile comunicazione del Lazio e su cui Giorgia Meloni e il suo governo non hanno ancora detto nulla. Ha ragione il Presidente della Repubblica quando dice che quelle ferite su Bologna sono ferite per tutta la Repubblica“.

Il partito di Renzi intanto fa sapere che venerdì 11 agosto non sarà a Palazzo Chigi. “Italia viva – recita una nota – non parteciperà alla riunione sul salario minimo in quanto non firmataria della proposta delle opposizioni. Iv ha già presentato i propri emendamenti alla proposta di legge Conte e li discuterà in Aula. La decisione è stata comunicata personalmente dal senatore Renzi a Palazzo Chigi nella giornata di ieri”.

 

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.