Il Teatro alla Scala (La Scala) è nato da un incendio. Infatti, fino al 26 febbraio del 1776, il teatro dei milanesi era il Regio Ducale, ma quando fu distrutto, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria decise di farne edificare uno nuovo sull’area della chiesa trecentesca di Santa Maria della Scala, affidando il progetta all’architetto Giuseppe Piermarini, il quale portò al termine il teatro nel 1778, che fu inaugurato il 3 agosto con un’opera di Antonio Salieri, L’Europa riconosciuta.
Il 9 agosto del 1859, in presenza del re Vittorio Emanuele II, va in scena Lucia di Lammermoor di Donizetti. Verdi ritornò alla Scala per presentare la prima europea de l’Aida. Poi, nel 1897 la Scala venne chiusa dal Comune di Milano su pressione dei socialisti, a causa della forte crisi sociale. I soldi per riaprirla, un anno dopo, li mise il facoltoso patriota Guido Visconti di Modrone, la direzione artistica fu affidata ad Arturo Toscanini. Il 21 aprile 1889 fece il suo esordio Giacomo Puccini, con Edgar.
Finita la Prima guerra mondiale, i palchettisti rinunciano ai diritti di proprietà e nasce un ente autonomo di gestione aiutato da una sottoscrizione di cittadini lanciata dal Corriere della Sera. Sfilano i migliori cantanti dell’epoca, da Magda Oliviero a Giacomo Lauri Volpi, a Beniamino Gigli.
Nel 1929 sull’Italia e la Scala cala il fascismo. Il presidente dell’Ente Scala dovrà essere nominato da Mussolini in persona e il ministero dell’Educazione impone un suo rappresentante nel consiglio. Il fascismo regala alla Scala il primo palco a ponte mobile, ma la guerra la ferisce duramente. Il 16 agosto del 1943 un bombardamento colpisce Milano e della Scala rimangono distrutti il tetto, la volta e lunghi tratti dei quattro ordini dei palchi, i magazzini dei costumi, i camerini, le sale di studio del coro e di ballo e i laboratori scenici. Dal ‘45 al ‘46 ci fu la ricostruzione e il ritorno a grande richiesta di Toscanini, con un’opera inaugurale, La gazza ladra, l’11 maggio del 1946.
Il grande organismo musicale si è molto evoluto fra il 2002 e il 2004, con un restauro conservativo, nuovi ambienti per gli artisti e un’articolata macchina scenica. È stata rimossa la moquette rossa e sistemato un pavimento a base di legno altrettanto acustico. Sono state restaurate pitture alle pareti e intarsi dorati.