Il primo agosto del 2005 l’Unione Europea vieta la pubblicità del tabacco.
La normativa comunitaria che proibiva la pubblicità dei prodotti del tabacco, arrivó in piena estate e comprendeva tutti i mezzi di comunicazione, trasporti e locali pubblici.
La norma entrata ufficialmente in vigore il primo agosto 2005 in tutti i Paesi europei è la Direttiva 2003/33/CE sulla pubblicità a favore dei prodotti del tabacco che rappresenta un traguardo fondamentale nel percorso di lotta al fumo intrapreso dall’Ue a partire dagli anni Novanta.
La pubblicità delle sigarette era intesa come un incentivo al fumo, e quindi fu vietata in tutte le forme possibili. Naturalmente il percorso normativo e politico che ha portato poi all’abolizione ufficiale delle pubblicità che avessero per oggetto le sigarette, ha attraversato delle fasi “complicate”, scontrandosi con le grandi multinazionali, contrarie a tale norma.
A seguito di tante diatribe, l’accordo in materia fu raggiunto, con qualche malumore e gradualmente attuato da tutti i Paesi comunitari.
Precedentemente all’entrata in vigore della legge ufficiale del primo agosto 2005, già in molti Paesi dell’Unione europea era vietato in televisione e con il trascorrere del tempo diventarono sempre più numerosi i Paesi comunitari dove fu applicata la legge.
Ricordiamo che nonostante la legge del primo agosto 2005 vieti qualsiasi campagna pubblicitaria che abbia per oggetto le sigarette, sui social non vige nessun divieto e dunque, sempre più giovani sono esposti al “rischio”. Le persone che fumano sono tante, e purtroppo tra queste, anche moltissimi adolescenti.
Nonostante ciò, nel corso del tempo si sono susseguite altre norme per contrastare il fenomeno in costante crescita. Tra questi, il ritiro dal commercio dei pacchetti da dieci sigarette e una integrazione della norma del primo agosto 2005 prevede che su ogni pacchetto siano riportate immagini “shock” volte a sottolineare la grave incidenza e i danni che il fumo provoca, anche se passivo. Attualmente le direttive europee sono diventate in materia di fumo, sono diventate più incisive, nonostante quello del tabacco sia un ambito in forte crescita.