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Il 12 luglio nasceva il “poeta dell’amore”

Il 12 luglio del 1904 nacque a Santiago del Cile Pablo Neruda; pseudonimo che Ricardo Eliecer Neftalí Reyes Basoalto scelse per onorare lo scrittore e poeta ceco Jan Neruda cantore degli umili.

Laureatosi all’università di Santiago, a soli 19 anni pubblica il suo primo libro, Crepuscolario, e l’anno dopo esce Venti poesie d’amore e una canzone disperata, che attira su di lui l’attenzione di letterati ed intellettuali della capitale.

Quando si parla di Pablo Neruda, nato il 12 luglio, lo si definisce “Il poeta dell’amore al servizio del Comunismo”. Fu Delia del Carril a spingere il poeta verso – quella – corrente politica, colei che diventerà la sua seconda moglie. L’attività politica del poeta cileno ebbe inizio dopo un periodo di decadenza economica, che lo condusse ad accettare diverse cariche istituzionali, talvolta molto distanti dalle proprie idee e meramente di convenienza.

In realtà Neruda ha fatto molto discutere di sè, è ancora oggi a parecchie persone non piace, soprattutto in riferimento alle accezioni poco carine che utilizzava nei confronti della figlia, abbandonata insieme alla moglie e spesso  definita brutta. Oggi Neruda rimane una figura controversa, seppur le sue poesie continuano a destare interesse, lette e rilette anche in Italia, utilizzate in occasioni speciali e talvolta studiate in ambito accademico.

Ovviamente non si misura la bravura e la validità di uno scrittore e di un’opera letteraria con un giudizio sulla sua biografia.

Il 12 luglio nasceva l’uomo e il poeta

La sua ampia produzione poetica tratta le tematiche più rilevanti dell’esistenza, spaziando dalla natura alla solitudine, dalla figura dell’uomo alla politica, dall’individualismo alla partecipazione attiva. Sentimenti, sensazioni, metafore e dettagli interiori che prendono forma verso dopo verso,  concentrandosi, soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita, sulla costante ed incessante indagine sul senso della vita.

Ricordiamo che la guerra civile cambia profondamente le convinzioni, la cultura e l’animo del poeta e ciò si ripercuote inevitabilmente sulla sua poesia, che diviene uno “strumento” di lotta politica, repulsione e azione vera e propria.

Neruda è sicuramente uno dei poeti più significativi del Novecento, creatore di liriche dense di significato e bellezza, ricchi di spessore, che sapevano catturare l’attenzione. Una grande dote del poeta, concentrare su di se l’attenzione di chi legge che, potrebbe sembrare banale e quasi ovvio, scopo di ogni intellettuale o autore, ma riuscire nell’intento non è facile e non è da tutti… soprattutto.

Un poeta più vicino alla morte della filosofia; più vicino al dolore che all’intelligenza; più vicino al sangue che all’inchiostro”: così nel 1934 Federico García Lorca presentó  Neruda, nato il 12 luglio del 1904.