La storia delle comunicazioni va di pari passo con la storia dell’uomo. Dalla scrittura alla traduzione, dal telegrafo al telefono, fino ai moderni social network, l’essere umano ha da sempre cercato di ottimizzare le tecnologie che gli permettono di comunicare con i suoi simili. Una delle tappe principali di questo percorso è proprio il telegrafo e fu proprio il 24 maggio di quasi 180 anni fa (1844) che Samuel Morse inaugura la prima linea telegrafica elettrica inviando un messaggio da Washington a Baltimora. Il testo di questo primo telegramma era “what hath God wrought!”, una citazione del Libro dei Numeri della Bibbia e che è traducibile in italiano con la frase “che cosa Dio ha creato!”.
Il sistema telegrafico è stato brevettato da Morse nel 1840, mentre il codice utilizzato, composto di punti, linee e pause, è stato ideato dallo stesso inventore americano in collaborazione con Alfred Vail e fu denominato codice Morse.
Il telegrafo, da allora in poi, si diffuse rapidamente in tutti i continenti permettendo la creazione di una fitta rete e fu utilizzato per oltre un secolo come unico mezzo di comunicazione rapido. Il primo cavo fu posizionato nel 1845 nella baia britannica di Portsmoouth. Grazie a questa tecnologia venivano inviati sia messaggi privati che notizie dei corrispondenti alle loro testate. In quel periodo nacquero, infatti, diverse agenzie di stampa, tra cui la Agence Havas a Parigi nel 1835, la Reuters in Inghilterra nel 1850 e l’Agenzia Stefani in Italia nel 1853.
Le reti telegrafiche, tuttavia coprivano solo la terraferma, mentre le comunicazioni tra continenti diversi erano possibili solo via nave: si sentì quindi l’esigenza di utilizzare cavi sottomarini per colmare questa mancanza. Nell’ambito delle telecomunicazioni, un’altra grande tappa fu il telegrafo senza fili, di cui Guglielmo Marconi depositò il brevetto alla base della nuova tecnologia nel giugno 1896, mentre nel 1901 fu inviato il primo segnale attraverso l’Atlantico.
Le comunicazioni tramite telegrafo permettevano di consegnare messaggi urgenti nel giro di poche ore, anche a distanze continentali. Il testo del telegramma veniva scritto e dettato al telegrafista che dopo averlo tradotto in segnali elettrici, mandava il messaggio alla stazione telegrafica di destinazione dove un altro telegrafista provvedeva a ritradurlo e dattiloscriverlo su un foglio di carta. Dopodiché il messaggio veniva recapitato al destinatario. Era un servizio offerto dai servizi postali del paese: per esempio in Italia, nel corso del ‘900 veniva gestito da Poste & Telegrafi.
Oggi è ancora possibile inviare un telegramma dall’ufficio postale, ma ovviamente si tratta ormai di una tecnologia obsoleta che viene usata solo per contesti formali, tra cui lieti eventi come matrimoni, nascite o lauree ed eventi meno lieti, come i funerali.