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Terremoto a Napoli: dieci scosse in trenta ore

Una scossa di terremoto stamattina alle 7, 44 si è avvertita stamattina nella zona dei Campi Flegrei.

Sono sempre più frequenti ormai le scosse di terremoto, circa dieci si sono avvertite in trenta ore.

I sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dalle ore 7,44 di questa mattina hanno registrato nei Campi Flegrei uno sciame sismico  che finora ha visto la sequenza di ben 12 eventi sismici.

Il terremoto di massima magnitudo di 2.8 della scala Ritcher si è verificato alle ore 7,54 con epicentro nel quartiere di Bagnoli ad una profondità di 2,4 chilometri.

Gli eventi tellurici sono stati avvertiti in gran parte della zona flegrea e anche nei quartieri occidentali di Napoli.

Dagli inizi di gennaio è ripreso il trend in sollevamento il cui andamento medio è ritornato ai valori registrati nel precedente mese di novembre di 15 millimetri al mese.

Il sollevamento registrato alla stazione gps del Rione Terra è di circa 101 cm a partire da gennaio 2011.

Il sensore di temperatura installato in una emissione fumarolica a 5 metri dalla fumarola principale di Pisciarelli ha mostrato un valore medio di circa 96 gradi, temperatura di condensazione del fluido fumarolico.

Lo sciame sismico continua ininterrottamente nell’area di Pozzuoli. E qualche scossa ha una profondità maggiore rispetto al solito.

La più intensa, in questo sciame compreso tra la mezzanotte del 13 aprile e l’alba del giorno successivo, è stata di magnitudo 1,5.

Ma stavolta a caratterizzare i movimenti tellurici sono stati gli epicentri, molto distanti tra loro in qualche caso, a conferma di quanto sia estesa l’area del bradisismo.

Varia, inoltre, la profondità del sisma: in una occasione anche oltre i 5 chilometri nel sottosuolo, quando in media è tra uno e 2,5 km.

Tutto rientra nella normalità del fenomeno, come hanno confermato gli esperti.

Ma comunque all’interno di una importante fase di rigonfiamento del sottosuolo.

Provocata dalla contrazione ed espansione delle rocce porose sensibili ai fluidi che si trovano poco sopra la fascia magmatica.

Il boato a ogni scossa

Tutte le scosse sono state accompagnate da un forte boato.

La prima poco dopo la mezzanotte del 13 aprile, magnitudo 0.8, e una quasi simile all’alba per chiudere una prima fase alle 19.09 dello stesso giorno con un terremoto di intensità 1.5.

Poi quattro scosse, dalle 21 alle 22.51. Ancora una in piena notte, il 14 aprile, di magnitudo 1.2 alle 3.43.

E infine le ultime due  di questo sciame alle 7 del mattino, a distanza di un solo minuto con intensità 0.6 e 0.9.

Gli epicentri

Quasi tutte le scosse di questo sciame, ad eccezione delle ultime due, hanno epicentro differente.

Ma comunque tutte molto vicino alla Solfatara di Pozzuoli o in mare vicino alla costa.

Quella delle tre di notte, invece, ha come sorgente Bagnoli, quindi siamo già nel perimetro di Napoli.

E la scossa delle 21.40 ha avuto come ipocentro l’area di Coroglio, ancora più all’interno della fascia occidentale della città capoluogo.

 

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.