Parigi, Francia, in Place de la Concorde è esplosa la rabbia.
Tensioni e scontri tra manifestanti e polizia.
Il motivo degli scontri è stata la riforma delle pensioni che mira ad alzare l’età pensionistica da 62 a 64 anni.
Ma a dare fuoco alle polveri della protesta è stata ieri la mossa politico-giuridica a sorpresa di Emmanuel Macron.
All’Assemblea Nazionale a Parigi si sarebbe dovuto votare il via libera decisivo per il provvedimento.
Ma il presidente francese, nel timore che in Parlamento non ci fossero i numeri, ha deciso di porre la questione di fiducia sulla riforma, scavalcando di fatto i deputati e approvando la misura senza il loro voto.
Una “scorciatoia” che ha mandato su tutte le furie gli oppositori del provvedimento: dentro e fuori dal Parlamento.
A Parigi già nel primo pomeriggio di ieri i primi manifestanti hanno cominciato a radunarsi vicino a Palais Bourbon, sede dell’Assemblea nazionale.
Nel corso della giornata, poi, la folla ha continuato a crescere fino a raggiungere migliaia di persone, che si sono dirette in un improvvisato corteo di protesta verso Place de la Concorde, a due passi dall’Eliseo: qui la polizia ha caricato più volte i manifestanti e ha usato gli idranti per provare a disperdere la folla.
Sono 120 le persone fermate dalle forze dell’ordine per incendi e atti di teppismo.
“Danni e caos”, secondo Le Figaro, anche a Rennes e Lione.
“Alcuni gruppi vogliono il caos e sono i modesti francesi che ne pagano le conseguenze“, ha affermato la premier francese Borne.
“Questa riforma delle pensioni non è una questione personale, è un elemento cruciale del nostro modello sociale“, ha aggiunto la premier, “mi sono assunta la mia responsabilità, quella del governo, che doveva arrivare a un testo di compromesso, poi ci sono mozioni di sfiducia nei prossimi giorni e ci sarà il voto“.
Borne, che ha fatto intendere di non volersi dimettere nonostante il malcontento sociale per la riforma:
“Non è serio lasciar credere ai francesi che tutto si può finanziare col debito dello Stato, dopo tutte le spese per la pandemia Covid-19 e la lotta all’inflazione“.
“Quello che è in gioco è il futuro del sistema pensionistico che non si può più finanziare“, ha incalzato Borne.