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Patto Atlantico: l’Italia si allea con l’Occidente

Sono passati sessantaquattro anni da quando il Consiglio dei ministri, con decisione unanime, ha scelto di aderire al Patto Atlantico. Il primo ad essere favorevole all’entrata dell’Italia tra le democrazie occidentali in alleanza con l’America fu Alcide De Gasperi. La decisione divenne popolare anche tra i partiti oppositori, però all’epoca, la situazione internazionale era carica di tensioni per la crescente Guerra fredda tra l’Occidente e il fronte compatto dei Paesi dell’Europa orientale.

In Italia la situazione non era delle migliori, infatti c’era ancora in sospeso la situazione di Trieste, la quale venne divisa e una delle due parti fu assegnata alla Jugoslavia di Tito. In questo clima, nel marzo 1948 Gran Bretagna, Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo avevano dato vita all’Unione europea occidentale escludendo però l’Italia. Il desiderio del nostro Paese di essere coinvolto in questo Patto incontrava giudizi diversi in Vaticano, infatti decisamente contrario era il cardinale Ottaviani.

Il Patto Atlantico è un trattato stipulato a Washington il 4 apr. 1949, volto alla sicurezza collettiva e alla difesa comune dei dodici Stati firmatari: USA, Canada, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo. Successivamente si aggiunsero Grecia e Turchia nel 1952 e la Repubblica federale tedesca nel 1955) e Spagna nel 1982.

La nascita dell’accordo nasce dal timore di un possibile attacco dell’Unione Sovietica a una delle nazioni dell’Europa occidentale. Subito dopo l’ingresso ufficiale della Germania Ovest nella NATO nel 1955, l’Unione Sovietica ed altre nazioni a regime comunista costituirono a loro volta il Patto di Varsavia.

I due punti cardini del patto sono:

  • Articolo V: viene dichiarato che ogni attacco ad una nazione tra quelle appartenenti alla coalizione verrà considerato come un attacco alla coalizione stessa.
  • Articolo IV: prevede che “le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. Nel corso della stora fu richiesto sette volte, di cui quattro dalla Turchia nel 2003 per la guerra in Iraq; nel giugno e nell’ottobre 2012, e poi di nuovo nel 2020, in seguito ad aggressioni siriane e poi da Lettonia, Lituania e Polonia nel 2014 dopo l’invasione russa della Crimea ed a novembre 2021 in seguito alla crisi dei migranti provocata dalla Bielorussia al confine polacco ed infine dalla Polonia, da Estonia, Lettonia e Lituania a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022.