Una città così grande come New York non può che nascondere tanti aneddoti, storie e angoli poco noti, ma comunque affascianti.
- Perché è nota come la Grande Mela: il famoso soprannome risale agli anni Venti del Novecento e si deve al cronista sportivo John J. Fitz Gerald, il quale lo utilizzò come titolo della sua rubrica dedicata alle corse ippiche sul New York Morning Telegraph: Notes from the Big Apple. Questo perché i fantini erano soliti chiamare le gare newyorkesi “big apples” in riferimento al primo premio dato ai cavalli e da allora è diventato ufficialmente il nickname della metropoli.
- La prima pizzeria degli Stati Uniti: aprì ufficialmente a New York nel 1905 la Lombardi’s Pizza e si trovava all’angolo tra Mott Street e Spring Street, in quella che oggi è la zona nota come North of Little Italy, a Lower Manhattan. Il proprietario, Gennaro Lombardi, era un immigrato italiano e aprì il suo primo negozio di alimentari tra il 1895 e il 1897. La pizzeria è ancora aperta al 32 di Spring Street.
- La sfera di Capodanno: la famosa sfera di cristallo Waterford, che segna il countdown è uno dei simboli più famosi del mondo e raduna ogni anno oltre 750.000 persone. La tradizione va avanti dal 31 dicembre 1907 e fu interrotta solo durante la Seconda Guerra Mondiale, quando fu sostituita dai rintocchi di una campane e da un minuto di silenzio.
Ma come ogni città che si rispetti, anche New York ha il suo lato “oscuro” con le sue leggende sinistre e avvolte nel mistero:
Gli alligatori nelle fogne: è forse la leggenda metropolitana più famosa di New York e ha origine negli anni Trenta del Novecento, grazie a Teddy May, sovrintendente della rete fognaria della città, che in quegli anni raccontò allo scrittore Robert Daley di aver visto sotto le strade della Grande Mela un’intera colonia. Forse non era presente proprio una colonia, ma nel febbraio 1935, dopo una violenta nevicata, un gruppo di ragazzini si mise a spalare la neve che ostruiva un canale fognario e vi trovò un coccodrillo di oltre 2 metri.
- I cimiteri infestati: il più famoso è senza dubbio il seicentesco cimitero di Trinity Church, a Lower Manhattan, il più antico della città e luogo di riposo di oltre 120.000 persone. Tra le numerose tombe c’è anche quella di un comico d’altri tempi, oggi senza nome: passando lì davanti in molti hanno sentito una sonora risata. Il secondo cimitero newyorkese per numero di fantasmi sembra essere quello della St. Paul’s Chapel, non distante dal 9/11 Memorial, dove in molti giurano di aver visto il fantasma di un uomo senza testa. Secondo la leggenda, l’uomo sarebbe l’attore teatrale britannico George Frederick Cooke, che per ripagare i debiti di gioco, prima di morire, avrebbe donato la sua testa alla scienza nel 1812.