“Il brutto è umano”, la moda secondo Miuccia Prada – Miuccia Prada nasce a Milano il 10 maggio del 1948 da Gino Bianchi e Luisa Prada. Si laurea in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano nel 1971. La sua passione è il mimo, ragion per cui decide a studiare recitazione al Piccolo Teatro di Milano. A 23 anni entra nell’attività di famiglia, un negozio di pelletteria fondato nel 1913 in Galleria a Milano. In pochi anni, insieme al marito e manager Patrizio Bertelli, trasforma quel negozio in un pilastro del fashion internazionale.
La storia del duo vincente
Il duo Prada-Bertelli rivoluziona l’azienda. E lo fa, brevettando un materiale: il nylon effetto seta, utilizzato prettamente per gli accessori. Ma anche creando un nuovo logo, un triangolo rovesciato che si ispira alla chiusura dei bauli del nonno.
La prima sfilata del marchio Prada avviene nel 1988. Da lì, la strada è tutta in salita. Dopo cinque anni, i due lanciano un’altra linea più femminile e moderna Miu Miu. Nel 1993 nasce anche la collezione Prada Uomo. Mentre si deve attendere il 1997 per il lancio della prima collezione Prada Sport.
L’azienda cresce molto velocemente e nel 1999 i Bertelli-Prada decidono di investire in Church’s, acquisendone il 75,3% per 106 milioni. Dopo una cessione del 45% nel 2003, Prada riacquista – e questa volta definitivamente – il marchio inglese nel 2006.
Nel 2001 rilevano la filiera produttiva del marchio Genny che verrà interamente impiegata nella produzione delle linee Prada.
“Il brutto è umano”, la moda secondo Miuccia Prada.
Miuccia Prada è un personaggio troppo articolato da ridurre a una definizione. È lei che imprime un’identità del marchio ben precisa, infischiandosene dei canonici ideali di bellezza e del consenso. Alle modelle fa indossare sandali con il plateau insieme a calze maschili. Abbottona le camicie fino al collo. Reinventa le wind jacket come soprabiti da sera. Insomma, fa tutto quello che gli altri eviterebbero con cura perché per lei la moda è innanzitutto ricerca. Per descrivere la sua estetica coniano la definizione di Ugly Chic, ovvero l’eleganza del brutto, ed è lì che forse risiede il senso ultimo del suo lavoro. Miuccia Prada non ha paura del brutto, anzi lo racconta perché, come ripete spesso lei stessa: «Il brutto è umano».