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Autonomia differenziata : atteso l’incontro tra De Luca e Calderoli

Non è certo un mistero che la questione dell’autonomia differenziata non vada giù al Presidente De Luca.

Il governatore della Campania ha più volte ribadito il suo dissenso verso questa proposta del Governo, che a suo avviso creerebbe un divario ancora maggiore tra il Nord e il Sud Italia.

Per De Luca è necessario che questa proposta di autonomia differenziata sia sostenibile per il meridione e che nessuno sia lasciato indietro.

Questo, a suo avviso, sarebbe possibile qualora servizi al cittadino come la scuola o la sanità restino ad appannaggio dello Stato.

Da alcune settimane, ormai, si assiste ad in botta e risposta tra il Ministro delle Riforme Calderoli e il presidente della Campania.

Ora si attende l’incontro tra i due il prossimo venerdì 7 dicembre.

Autonomia differenziata : le dichiarazioni di De Luca

Sulla questione il Presidente De Luca, dicevamo, si è espresso molto duramente, queste le sue ultime dichiarazioni:

«Nel merito, dicevamo nel 2019 esattamente le stesse cose dette oggi nel respingere la sgangherata bozza di disegno di legge presentata dal Ministro, e ora accantonata. Noi partiamo sempre da una premessa (nel 2019, come nel 2022): difesa rigorosa dell’unità nazionale, a cominciare dal tema della scuola e da quello della sanità»

Continua poi le sue dichiarazioni entrando nel dettaglio delle sue proposte al nuovo governo:

«Più chiaramente:per la scuola, mantenimento di programmi scolastici di competenza nazionale; contratti nazionali, non regionali, per il personale scolastico; per la formazione professionale decisioni anche regionali, in maniera rispondente ai sistemi produttivi locali.

Per la sanità: no a contratti integrativi regionali per il personale; vigilanza e competenza nazionale per le valutazioni scientifiche e le conseguenti norma sanitarie; applicazione rigorosa di criteri equi aggiornati per il riparto del fondo sanitario nazionale, a fronte di una scandalosa inadempienza da anni del Governo nazionale».

Tra le richieste alle modifiche sull’autonomia per De Luca anche il trasferimento alle regioni di tutta una serie di competenze amministrative per le quali non si giustifica nessun ruolo nazionale, come ad esempio pareri ambientali, ruolo delle Soprintendenze, pareri ministeriali per il dragaggio dei porti ecc.