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Terremoto nelle Marche: tanta paura e gente in strada

Terremoto nelle Marche, la scossa più forte di 5.7. Treni fermi sulla Adriatica. Il sisma è stato avvertito in diverse regioni.

Si è trattato di due scosse molto forti, avvertite poco dopo le 7 nettamente distinte nelle Marche, da Ancona a Fano e Urbino. La più forte è stata di 5.7 alle 7.07, poi un’altra di magnitudo 4 alle 7.12. Sono state localizzate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia al largo della costa marchigiano-pesarese.

Sono una ventina le scosse di magnitudo superiore a 2 che si sono susseguite dopo la prima di 5.7 nella costa adriatica tra Fano e Pesaro. Dalla lista dei terremoti dell’Ingv risulta che la più forte è stata di punto 4, seguita da una di 3.8.

La scossa di terremoto più forte è stata ripresa in diretta tv dalle telecamere di Fano Tv. Il giornalista presente in studio stava conducendo la consueta rassegna stampa, quando ha avvertito la scossa. Alla seconda scossa, il conduttore è andato via, scappando terrorizzato. La rassegna stampa è stata interrotta.

Ad Ancona la mente è tornata al terremoto del 1972 quando la terra tremò per mesi nel capoluogo marchigiano. Ai vigili del fuoco sono arrivate moltissime segnalazioni di crepe, ascensori bloccati e caduta di calcinacci. Al momento sono 50 le richieste di verifica sugli edifici giunte alle sale operative, ma fortunatamente non ci sono state richieste di soccorso a persone.

Al Pronto soccorso dell’ospedale regionale di Ancona una decina di accessi per persone rimaste ferite nei momenti di agitazione e paura dopo le scosse. Non si tratta di feriti legati ai crolli, ma di traumi minori che hanno interessato chi si apprestava a scappare per lo spavento.

Una situazione apocalittica” ha detto qualche abitante del posto. “I lampioni funzionavano ad intermittenza, tremava tutto, è stato terribile”.

La situazione sembra sotto controllo, e anche dall’INGV arrivano rassicurazioni.

Stiamo nella placca adriatica, in quella struttura geologica compatta, rigida, che va dal Mare Adriatico, dalla Puglia, fin sotto la Pianura Padana e alle Alpi orientali, e sappiamo che trasmette molto bene l’energia elastica. Quindi quando c’è un terremoto lì, la propagazione dell’onda è molto efficace e si avverte a distanza molto grande”. Così Amato dell’INGV spiega il motivo per il quale il sisma sia stato avvertito a distanze piuttosto grandi e in varie zone d’Italia.