La situazione in Ucraina genera una certa attenzione da parte dei governi del mondo, non solo per quanto concerne gli eventi che si consumano a Kiev, ma anche per la delicata questione degli armamenti.
Pare infatti che, in tal senso, Mosca si stia muovendo. Un’immagine satellitare diffusa dal Ministero della difesa inglese, ha mostrato un missile russo con capacità atomiche. L’arma è stata portata all’aeroporto di Machulishchi, in Bielorussia, a 8 km a sud di Minsk.
Si tratta dell’arma supersonica, nota col nome di Killjoy. Tale appellativo le è stato attribuito dalle forze Nato e Dagger dai russi e rientra nel repertorio bellico di Putin già dal 2018. Killjoy ha una portata di 2000 km, un raggio d’azione che le consentirebbero senza difficoltà di raggiungere paesi europei come l’Italia e la Francia.
Le immagini del satellite
Quest’ arma, intercettata da un satellite britannico, può essere caricata con un massimo di 1.000 libbre di esplosivo.
Killjoy è stata trasferita a 1.100 miglia da Londra, secondo i servizi segreti inglesi. Il ministero della Difesa ha diramato un aggiornamento nella giornata di martedì nel quale ha incluso un’ immagine scattata il 17 ottobre all’aeroporto di Machulishch.
La foto presenta due jet MiG-31K Foxhound vicino a un ipotetico contenitore missilistico di circa sette metri di lunghezza.
Il Ministero della Difesa britannico ha asserito che il contenitore potrebbe ospitere un missile balistico lanciato dall’aria As-24 Killjoy.
Le prestazioni del missile
Il Killjoy vanta delle capacità fuori dal comune: viaggia fino a 12 volte la velocità del suono e la sua capacità di essere lanciato dall’aria tramite un jet rende quasi impossibile individuarlo e bloccarlo da una posizione difensiva.
La posizione geografica della Bielorussia costituisce un vantaggio di non poco conto; da quella distanza, il missile potrebbe abbattersi su Londra in appena nove minuti.
L’intelligence inglese ha allarmato i governi del mondo, sottolineando che la Russia potrebbe impiegare l’arma per colpire obiettivi aggiuntivi oltre all’Ucraina. Tale appello ha trovato il pieno sostegno del Ministero della Difesa.