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La Russia sempre più indietro in tema di diritti

Un professore viene estromesso dal suo incarico perché contrario alla guerra, ben presto potrebbe arrivare una legge contro la comunità lgbt e non, succede in Russia.

Denis SKopin è un professore di filosofia della prestigiosa e antica università di San Pietroburgo, malgrado i suoi meriti accademici è stato “cacciato” dal rettore della stessa.
Il motivo dichiarato dal rettore sarebbe quello di “ aver commesso un atto immorale, incompatibile con le sue funzioni educative e la continuazione di questo lavoro”.

Inutili le proteste dei suoi colleghi, che non solo ne hanno sottolineato la sua fama accademica, anche internazionale, quindi una grossa perdita per l’istituto; ma anche come questa sia la prima volta che un docente venga cacciato dal lavoro per le sue posizioni politiche.

RUSSIA: manifestazioni di protesta contro la guerra in Ucraina 

Lo scorso 21 settembre si erano tenute delle manifestazioni di protesta nelle città di Mosca e San Pietroburgo.
Un corteo di giovani ha portato fieramente, sopra il proprio capo, la scritta sul cartellone “net vojne” (no alla guerra”).

È proprio alla manifestazione di San Pietroburgo che il professor SKopin avrebbe partecipato.
Egli avrebbe fatto parte di quel gruppo chiamato Vesna,  movimento giovanile democratico, che da mesi ormai protesta contro la guerra, voluta fortemente dal capo di stato Vladimir Putin.

Il saluto delle studentesse 

Dopo esser stato detenuto dieci giorni, e convocato all’ufficio reclutamento, il professor SKopin saluta il suo gruppo di studenti, studentesse per la precisione, con un discorso toccante e spiegando il motivo del suo gesto: “Stava esercitando il suo dovere morale di persona, cittadino e insegnante della Facoltà”. 

Perché è di questo che si è trattato, l’aver espresso un opinione, cosa che ormai in Russia è quasi impossibile.

Ultime news dalla Russia 

Nelle ultime ore si è aggiunto anche un altro crimine, il reato dell’omosessualità, per essere precisi :una legge con cui si vieterà a tutte le persone di parlare di omosessualità, e di molti altri temi legati alla comunità LGBT+, e in tantissimi contesti.

Tutte quelle informazioni su quelli che vengono definiti “stili di vita non tradizionali” o sul “rifiuto dei valori della famiglia”, verranno puniti con multe salate che vanno dai 50mila a 400mila rubli (cioè da poco più di 800 euro a oltre 6.500).

Sotto questa legge potrà essere oscurata, su internet o qualsiasi altra forma di informazione e diffusione, qualsiasi discussione riguardi la comunità LGBT+, e addirittura potranno essere censurati film in cui semplicemente si parla di omosessualità.

Diciamo che, non è ancora detta l’ultima parola, poiché la legge è in fase di approvazione, quindi dovrà passare prima dal Consiglio della federazione, la camera alta del parlamento russo, e poi al presidente Vladimir Putin, ma non c’è motivo per pensare che non filerà tutto liscio!