La Cometa Elenin, formalmente C/2010 X1 (Elenin), è una cometa non periodica del sistema solare.
È stata scoperta dall’astronomo russo Leonid Vladimirovič Elenin il 10 dicembre 2010 grazie all’osservatorio robotico “International Scientific Optical Network” nei pressi di Mayhill, nello Stato del Nuovo Messico, U.S.A.
La cometa Elenin pesa 95 milioni di tonnellate che, in caso di impatto, la forza sprigionata dal grosso asteroide, sarebbe la più grande che abbia mai sfiorato la terra, ed equivalrebbe a quella di 65 mila bombe atomiche.
Un rischio del genere è avvenuto il 17 ottobre 2011.
Il 10 settembre 2011, infatti, la cometa Elenin si era frantumata in prossimità del suo perielio, ad una distanza di circa 0,48 UA.
Il 17 ottobre 2011, gas e altri frammenti della cometa transitarono a circa 0,23 UA (35.000.000 km) dalla Terra alla velocità relativa di 85.000 Km/h.
Cosa ha disintegrato la cometa?
Il 19 agosto del 2011 la cometa fu colpita da una espulsione di massa coronale (CME).
La cometa cominciò così a disintegrarsi. A metà del settembre 2011 la cometa diventò più tenue, e appariva fotografata da STEREO-A.
Nell’ottobre del 2011 i resti della cometa Elenin avevano una magnitudine 14 ed erano in via di diradamento.
Dopo la metà di ottobre 2011 non si avevano più notizie di avvistamento della cometa, anche con potenti telescopi come il telescopio Faulkes Nord da 2,5 metri, per questo si sospetta che la magnitudine limite dei suoi resti sia inferiore a 20,5.
La nube di polvere residuo di Elenin cominciò ad essere visibile ai telescopi a terra attorno al 21 ottobre del 2011.
Dopo la disintegrazione della cometa, a fine settembre 2011, la sonda spaziale SOHO non è riuscita a rilevare la dispersione della luce da parte della chioma cometaria.
Dal momento che l’orbita della cometa Elenin era quasi coincidente al piano dell’eclittica con una inclinazione di soli 1.84°, la cometa entrò nel campo geometrico della visuale del “forward-scattering” per STEREO-B, SOHO, e la Terra.
Se la cometa non si fosse disintegrata, avrebbe permesso lo studio della diffrazione della luce solare da parte della polvere (“dust scattering”) da due posizioni simultaneamente.