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Nuovo decreto aiuti : novità su bonus, smart working e tanto altro

Arriva il decreto aiuti bis.

Tante le novità, ma anche le promesse disattese.

Si parte dal bonus per l’acquisto della tv sino ad arrivare agli aiuti in campo di trasporti.

Nuove regole per lo Smart working e tanti interventi a favore degli italiani, peccato per il mancato tetto agli stipendi dei super manager della pubblica amministrazione e delle forze armate.

Vediamo tutto nel dettaglio.

Decreto aiuti bis: cosa cambia

Cosa cambierà con il decreto aiuti bis?

Per quanto riguarda il bonus tv e i trasporti sale da 30 a 50 euro il bonus per l’acquisto di tv compatibili con i nuovi standard di emissione del segnale. Incrementate inoltre da 79 a 180 milioni le risorse destinate alle agevolazioni sull’acquisto degli abbonamenti per i mezzi pubblici.

Per lo sport e le piscine il decreto stanzia 50 milioni di euro per un fondo a sostegno di piscine e sport dilettantistico.

Novità anche nel campo della psicologia, arrivano a 25 milioni in tutto, infatti, le risorse per il bonus psicologo, attivato sulla scia della crisi del Covid.

Azzeramento degli oneri in bolletta per famiglie e imprese fino al 31 dicembre; via libera per il terzo trimestre del credito di imposta per energivore (al 25%), gasivore (al 15%) e le imprese con contatore elettrico pari o sopra i 16,5 Kwh. Un decreto ministeriale inoltre proroga dal 5 al 17 ottobre il taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti.

Ritorna poi, fino al 31 dicembre lo smart working per i fragili e i genitori con figli under 14.

Novità anche sul fronte del Superbonus.

Le modifiche approvate sul superbonus al 110% allenta i paletti sulla misura, limitando la responsabilità in solido delle imprese nella cessione dei crediti edilizi ai casi di “dolo e colpa grave”. Le nuove disposizioni si applicano esclusivamente ai crediti per i quali sono stati acquisiti attestazioni, visti di conformità e asseverazioni.

Decade invece il tetto di 240mila euro ai manager della Pa e delle Forze dell’ordine.

Una mancanza che pare abbia creato non poche delusioni al premier uscente Mario Draghi.