Lo31 agosto 1997, esattamente 25 anni fa il mondo, assolutamente impreparato a questa eventualità, dava il suo addio a Lady Diana.
Non un evento atteso, anzi, ma una vera e propria tragedia consumatasi in una notte d’estate francese.
Venticinque anni di dubbi, polemiche, scandali per la Royal Family. Il popolo britannico, il mondo intero avvolto dalla morbosa curiosità do scoprire cosa accadde davvero la notte in cui Diana perse la vita.
Separata dal Principe Carlo già da diversi anni, l’anno precedente era stato ufficializzato il divorzio, non più quindi Sua Altezza Reale, ma semplicemente Lady D, in fuga da una vita che l’aveva messa al centro di una scena che non desiderava.
Il tragico incidente che causò la morte di Lady Diana
Ricostruiamo gli eventi della notte tra il 30 e il 31 agosto che portano alla morte non solo di Lady Diana.
Ci troviamo a Parigi.
Diana lascia il Ritz, in Place Vendome, insieme a Dodi Al-Fayed, 42 anni, imprenditore, produttore cinematografico e produttore discografico egiziano, figlio di Mohammed Al-Fayed, milionario ex proprietario dei magazzini Harrods di Londra, allora suo compagno.
La macchina guidata dall’autista Henri Paul – vice capo della sicurezza del lussuoso albergo allora di proprietà della famiglia Al-Fayed – viaggia ad alta velocità ( le ricostruzioni stimano fosse tra 118 e 155 chilometri orari) – in un tratto di Lungosenna in cui era allora limitata a 50 km/h – per scappare ai paparazzi che li rincorrevano.
Paul perde il controllo del veicolo che a mezzanotte e mezza si schianta sul muro e sul 13mo pilastro del tunnel della via Georges Pompidou, proprio sotto la piazza del Ponte dell’Alma.
L’autista e al-Fayed – seduto dietro con la compagna, senza cinture di sicurezza allacciate – muoiono sul colpo. Lady D è grave ma ancora in vita quando arriva all’ospedale Pitié Salpêtrière, dopo diversi arresti cardiaci nell’ambulanza. Ufficialmente è deceduta alle ore 4:25 come conseguenza di un’emorragia interna.
L’unico sopravvissuto è stata la guardia del corpo di Dodi, Trevor Rees-Jones, che era sul sedile anteriore.
Rimasto in coma per alcuni giorni, ha perso completamente la memoria di quanto accaduto quella fatidica notte.
Ipotesi di un complotto
Negli anni successivi, ma in realtà sin da subito sono state diverse le ipotesi formulate sull’incidente.
Si è parlato di attentato, sabotaggio della Mercedes, gravidanza nascosta, teoria del complotto della famiglia reale, solo per citarne alcuni.
Due indagini, una francese e una britannica, sono però giunte alla stessa conclusione: a portare via la ‘principessa del popolo’ è stato un “banale incidente di macchina”.