Sulla vera storia di Pulcinella esistono varie teorie.
La famosissima maschera partenopea, legata alla città di Napoli tanto quanto la pizza ha certamente origini lontane.
Il Pulcinella napoletano di sviluppa nel XVI secolo in concomitanza allo sviluppo della commedia dell’arte.
Ma da dove nasce il nome Pulcinella e la sua icona?
La vera storia di Pulcinella: un contadino Acerrano
Fonti storiche identificano Pulcinella con un contadino di Acerra di nome Puccio D’Aniello.
Costui stanco della vita di campagna e della fatica di zappare la terra, decise di lasciare tutto e di unirsi a una compagnia di girovaghi che si trovava a passare per il suo paese natio.
Questo contadino divenne poi “famoso” grazie a un dipinto da Ludovico Carracci. Nel ritratto Puccio, o così si ipotizza, era caratterizzato da un naso molto pronunciato e da una faccia scura, simbolo del suo lavoro nei campi.
Tuttavia questa, pur essendo la più accreditata, non è l’unica narrazione delle origini di Pulcinella.
Secondo alcuni studiosi il nome Pulcinella ha una derivazione daliettale, verrebbe infatti da “Pulcinello”, sostantivo usato per indicare un piccolo pulcino dal naso curvo e adunco che richiamerebbe il volto della maschera partenopea.
Altri studiosi, infine, hanno individuato in Pulcinella la figura di Maccus, il ladro sciocco e mangione delle Atellane, cioè le commedie importate a Roma e risalenti al IV secolo a.C. dai toni comici e stravaganti, volgari e talvolta osceni e basate sia sul primo impiego di canovacci che sull’improvvisazione.
La maschera e la sua fisicità
Quale che sia la vera storia di Pulcinella quello che è sicuro è l’origine della sua fisicità.
Essa nasce dal genio interpretativo di Antonio Petito, drammaturgo e attore teatrale del XIX secolo.
Quando si parla di Pulcinella si parla di una corporatura strana e insolita, nascosta da larghi pantaloni e da una casacca bianca separati da una cintura nera e completati con delle enormi scarpe nere.
Il fisico di Pulcinella è caratterizzato da seni pronunciati, ventre grosso ed enormi natiche.
Nella storia della cultura napoletana, nel caso della maschera di Pulcinella si parla di ermafroditismo in quanto il capo è tipicamente quello di un uomo al contrario della parte inferiore che sembra avere tutte le caratteristiche della fisicità una donna.