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Defoe: accusato di diffamazione verso la Chiesa

Daniel Defoe nasce a Stoke Newington, un borgo di Londra, il 3 aprile 1660 da una famiglia dal credo presbiteriano dissenziente. Daniel, contro il volere del padre, scelse di non diventare pastore presbiteriano e di dedicarsi agli affari.

Daniel Defoe è stato uno scrittore e un politico. I suoi romanzi più famosi sono Robinson Crusoe (1719), Moll Flanders (1722), Roxana (1724). Defoe è un sostenitore convinto della causa liberale, si schiera nel 1685 al fianco del Duca di Monmouth, cioè il figlio illegittimo di Carlo, il quale preferisce suo figlio legittimo Giacomo II, che è anche cattolico.

Dopo la morte di Guglielmo III, avvenuta nel 1702, Daniel Defoe viene arrestato con l’accusa di avere diffamato la Chiesa d’Inghilterra nel suo saggio “La via più breve per i dissenzienti”. Il libro viene messo al rogo e Defoe subì, prima la gogna (cioè, un collare di ferro, legando il condannato con una catena a un muro o a un palo ed esporlo al pubblico) e poi nuovamente la prigione, nel carcere di Newgate. In prigione, mentre attende la sentenza, scrive “A Hymn to the Pillory”. Il romanzo circola per tutta Londra e la condanna si trasforma in trionfo, la gogna viene ornata di fiori e brindano con la birra in onore del condannato.

Subito dopo essere stato catturato e imprigionato, la moglie ottiene il divorzio portando via i suoi figli. Dopo il periodo di carcere, fra il 1705 e il 1707 si trasferisce in Scozia fingendosi giornalista, ma in realtà lavora attivamente con lo scopo di convincere il Parlamento scozzese ad accettare l’Atto di Unione con il Parlamento inglese, stipulato poi nel 1707.

Nel 1714, riesce a entrare nella redazione di un settimanale giacobita, ma sei anni dopo viene scoperto e, quindi, si vede costretto a porre fine alla sua attività di giornalista. Daniel Defoe muore a Moorfields, nei pressi di Londra, nel 1731. Oggi riposa nel cimitero di Bunhill Fields, a Londra.