Spuntano nuovi inquietanti dettagli sulla terribile vicenda di cronaca che ha lasciato l’Italia col fiato sospeso: Alessia Pifferi, madre della piccola Diana, morta di stenti in casa dopo esser stata lasciata sola per sei giorni, l’avrebbe definita “un peso”. A scriverlo è il pubblico ministero Francesco De Tommasi che conferma la richiesta di carcere preventivo. Per Alessia Pifferi la figlia di 18 mesi era un ostacolo per le relazioni con gli uomini.
Bimba morta in casa, per il pm Alessia Pifferi potrebbe averla sedata
Per il pm non si esclude che la piccola potesse essere anche sotto sedativi. In casa è stato rinvenuto un flacone di ansiolitici quasi terminato. L’autopsia svelerà se Alessia Pifferi li abbia somministrati o meno alla bambina.
Come riportato da Open, Il pm scrive: “Non si esclude (sono in corso accertamenti) che la vittima, magari attraverso il latte contenuto nel biberon che la madre ha lasciato accanto alla figlia prima di andarsene, abbia ingerito benzodiazepine“.
Intanto, la madre di Alessia ha rilasciato la sua testimonianza e sostiene che la figlia vivesse una “vita libertina” e che le “parlava di diversi uomini” quando si sentivano al telefono. Nel suo paese d’origine, Leffe, in provincia di Bergamo, la donna si spacciava per “piscologa infantile”, ma come sostenuto dalla Stampa “non si impegnava neanche a trovare un lavoro per il suo sostentamento”.
Sarebbe questo il motivo alla base del terribile gesto: la piccola rappresentava un ostacolo per le sue relazioni. La madre di Alessia ha dichiarato inoltre: “Lei mi ha risposto che si trattava di un sogno che aveva da tempo“. Alessia aveva mentito anche al compagno di Bergamo, raccontando che Diana fosse al mare con la sorella quando in realtà era a casa da sola in una culletta da campeggio.