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L’europarlamentare Carlo Fidanza indagato per corruzione: accusato di scambio di favori

La procura di Milano ha aperto un’inchiesta per corruzione sulle dimissioni del consigliere comunale di Brescia Giovanni Acri che, secondo l’accusa, sarebbero avvenute il 25 giugno 2021 per far posto a Giangiacomo Calovini, ritenuto appartenente alla corrente politica dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza.

In cambio avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio nello staff dello stesso eurodeputato. Per questo oggi i militari del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza hanno eseguito perquisizioni nei confronti di Acri e del figlio e hanno consegnato a Fidanza un’informazione di garanzia.

Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, indagato per corruzione: accusato di scambio di favori

L’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Giovanni Polizzi, è un filone autonomo rispetto all’indagine per finanziamento illecito e riciclaggio sulla presunta ‘lobby nera’ aperta lo scorso autunno e scaturita dall’indagine giornalistica di Fanpage anche su presunti fondi neri per la campagna elettorale di Fdi per le ultime amministrative milanesi. E che vede già tra gli indagati lo stesso Fidanza, l’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca, il consigliere lombardo, sempre del Carroccio, Massimiliano Bastoni e la consigliera comunale di Fratelli d’Italia Chiara Valcepina.

Secondo quanto emerge dalle indagini della Guardia di Finanza, che oggi ha effettuato perquisizioni e acquisizioni di documenti, era ancora minorenne e aveva 17 anni il figlio di Acri quando venne assunto come assistente “locale” dell’eurodeputato. Il contratto di assunzione sarebbe stato redatto a Milano nello studio di un commercialista, il 18 giugno del 2021. Nell’ipotesi della Procura di Milano, Acri si sarebbe appunto dimesso da consigliere su input di Fidanza e in cambio avrebbe ottenuto proprio il lavoro per il figlio, nato nell’ottobre 2003.

E il fatto che il contratto sia stato siglato nel capoluogo lombardo radica la competenza ad indagare dei pm milanesi su Acri che sarebbe il “corrotto”, perché dimettendosi avrebbe commesso un “atto contrario ai doveri d’ufficio”, e su Fidanza che sarebbe il “corruttore”, colui che in cambio lo avrebbe ricompensato con l’assunzione del figlio. “Sono più che sereno, non ho commesso alcun atto illecito e sono certo che le indagini lo dimostreranno” ha commentato Fidanza.

Facendo politica – ha aggiunto – non si può essere simpatici a tutti e probabilmente qualcuno ha tentato di colpirmi in un momento di difficoltà, nascondendosi dietro l’anonimato“.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.