L’importanza della cultura nelle sue molteplici sfumature, le città che si fermano in maniera istantanea, sono vive e la loro aurea è presente. Le strade, i volti, le cade e i passanti annunciano la vita e la storia.
Le città una volta erano diverse e avevano un’aura che le rendeva particolari e distinguibili, così la loro vocazione lavorativa le rendeva uniche. Città italiane come Genova, Torino, Milano, ognuna aveva le sue caratteristiche. Città europee come Parigi, Carbonia, Barcellona, tutte differenti per i loro stili di vita. Oggi le città sono tutte uguali e non c’è differenza tra Napoli e New York. Il lavoro nei grandi agglomerati urbani è omologato, un tempo c’era la volontà di trasformare il mondo attraverso il lavoro. Oggi non più e così il lavoro manuale, con le peculiarità dell’homo faber, si è perso e omologato, e quelle distinzioni mancate si ripercuotono sui luoghi, perimetri della vita, creando un’unica visione del mondo.
L’unica differenza oggi ancora viva, l’unica biodiversità antropologica ed esistenziale, nasce e vive nelle periferie.
Le città possono rinnovarsi così: attraverso operazioni artistiche che superano la banalità dell’Uomo a una sola dimensione. Così la cultura spopola e si fa forza dalle periferie alla città, portando una ventata di freschezza e opinione.
Ecco così anche nella periferia di Napoli, precisamente a Somma Vesuviana, tra Arte e Cultura, un artista si fa strada “Basoletti” con i suoi occhi, i suoi negativi e la sua arte. Un incontro di cultura che emerge dalla periferia per farsi strada nella città. Basoletti con la sua arte è una rinascita, un occhio vigile sulla società e un impronta di cultura.