Il pane capovolto a tavola è considerato un vero e proprio sacrilegio e soprattutto i napoletani ne sanno qualcosa.
Le antiche tradizioni spesso ricordano eventi o episodi del passato di diversa natura. Tra queste, una in particolar modo si riveste di valore “religioso” e in un certo senso anche morale. Scopriamo di cosa si tratta.
A tavola, in passato ma anche oggi in molte case d’Italia, il pane non deve essere mai capovolto. Che sia un filoncino o un semplice panino, mai e poi mai dev’essere sottosopra.
Tale tradizione rimanda ai ricordi di infanzia, quando si mangiava tutti assieme e magari a casa dei nonni; e soprattutto l’usanza o meglio, la convinzione di non mettere il pane a tavola capovolto, si è tramandata di generazione in generazione.
“Nonna, ma perché non posso mettere il pane capovolto?” – chiedevano incuriositi i bambini d’un tempo e la risposta era sempre la stessa: “Perché altrimenti Gesù piange”.
In realtà il senso era: il pane è il “Corpo di Cristo” e il corpo di Gesù non si può offrire capovolto. Capovolgete il pane significherebbe mettere Cristo a faccia in giù.
Pane capovolto a tavola: la tradizione dice NO!
Convinzioni, credenze, usanze, che ancora oggi sottolineano quanto l’aspetto religioso e quell’ardore derivante dalla tradizione cattolica fosse presente nella memoria collettiva.
Al di là del Credo, secondo quanto dettato dalla tradizione il pane sottosopra è portatore di grande sventura e sfortuna oltre ad essere una mancanza di rispetto verso gli altri commensali. Non solo non può essere appoggiato capovolto il pezzo di pane, non può neanche essere porto sottosopra a qualcun altro.
Quella del pane capovolto ricopre diversi significati, tra i quali anche uno di natura prettamente storica. Tale attribuzione risale al VII secolo quando il re di Francia Carlo VII costringeva i fornai a nutrire i boia. Questi, per protesta, fornivano loro del pane scadente e per capire quale fosse quello buono era consuetudine capovolgerlo.
Ovviamente come si suol dire: “Paese che vai, usanza che trovi”, e a Napoli è risaputo, le usanze sono tantissime, di varia natura, ognuna con un proprio significato specifico.
Quindi bisogna fare molta attenzione quando si serve il pane a tavola, non deve mai essere all’incontrario, ossia con la parte superiore sotto. Un dettaglio piccolo ma fondamentale.
Da circa 5000 anni il pane è onnipresente durante i pasti di tutti e proprio per esso sono scoppiate guerre, sommosse, rivoluzioni. Ma nonostante ciò, su una cosa sono tutti d’accordo: il pane non si mette mai capovolto, nè quando è posizionato direttamente sul tavolo, nè quando è in un apposito cestino.