Persefone, la dea greca sposa di Ade, ha una storia intricata ed affascinante. Nota anche con il nome di Proserpina, nel mondo romano, e di Kore, è considerata la dea minore degli inferi e signora del regno dei morti.
Il mito di Persefone, la dea rapita da Ade
Secondo il mito principale, Persefone, figlia di Zeus e di Demetra, la dea dei raccolti, fu rapita dallo zio Ade, sovrano degli inferi. Il mito riporta diverse località, nelle quali, secondo le varie versioni, si sarebbe verificato il rapimento: Eleusi, Ermione, Feneo, Cnosso, Hipponion (Vibo Valentia), Enna e Siracusa.
Il tutto, sarebbe avvenuto mentre Persefone era intenta a raccogliere dei fiori, nella piana di Nysa, in compagnia delle sue ancelle, figlie di Oceano; ad un certo punto dal selciato sbocciò un bellissimo narciso.
Persefone, presa dallo stupore, volle raccogliere il fiore, proprio in quel momento, si aprì una voragine da cui emerse Ade, il dio dell’oltretomba. Quest’ultimo afferrò Persefone e la condusse negli inferi per farne la sua sposa, contro la sua volontà.
L’arrivo negli inferi, il tranello del melograno
Giunti nell’oltretomba, Ade le offrì della frutta: la dea mangiò nonostante il poco appetito, ma solo sei semi di melograno. Non sapeva, però, che chi si nutre dei frutti degli inferi è costretto a restarvi per l’eternità.
Il melograno ha una simbologia articolata, rimanda al matrimonio e alla fertilità. Stando ad altre interpretazioni, nel mito al posto del melograno, figurerebbe l’oppio, la cui capsula, ricorda il melograno.
Il dolore di Demetra e il ritorno ciclico di Persefone
La madre di Persefone, Demetra, dea dell’abbondanza, dell’agricoltura e dei raccolti, prima del rapimento garantiva agli uomini un tempo clemente ed un raccolto prospero.
Il dolore, causato dalla scomparsa della figlia, diede vita ad un inverno perenne. Adirata nei confronti di Zeus, Demetra rifiutò di tornare sull’Olimpo e assunse le sembianze di un’anziana signora, in seguito si recò a Eleusi in Attica, dove trovò l’accoglienza del re, Celeo.
Infine, Zeus si pose come tramite per risolvere la questione: dato che Persefone non aveva mangiato un frutto intero, avrebbe soggiornato nell’oltretomba solo per un numero di mesi pari al numero di semi ingeriti, trascorrendo il resto dell’anno con Demetra.
Quindi, Persefone avrebbe passato sei mesi al fianco del marito negli inferi e sei mesi in compagnia di sua madre, sulla terra. Demetra salutava il ritorno della figlia sulla Terra, dando vita ad una rigogliosa primavera e ad una florida estate.
Il periodo in cui la dea resta sulla terra, corrisponde al clima dell’antica Grecia. I quattro mesi durante i quali Persefone è con Ade corrispondono alla secca estate greca. All’inizio dell’autunno, quando i semi sono piantati, Persefone ritorna dagli inferi e si riunisce con sua madre, e il ciclo di crescita si ripete.
Persefone, una figura misteriosa ed intrigante, che congiunge l’oscurità degli inferi alla bellezza femminile.