Ernesto Murolo è stato un celebre poeta napoletano. In particolare è noto per essere stato uno dei più talentuosi compositori della canzone napoletana dell’inizio del secolo scorso. Tra le raccolte dei suoi versi, si ricordano: Canzonette napoletane (1910), Matenate (1912), Canta Posillipo (1919) e Poesie (1920).
Scrisse anche delle commedie di successo, tra le tante ricordiamo: Addio mia bella Napoli!, O Giovannino o la morte, ispirata a una novella di Matilde Serao e Pasqua in famiglia.
Ernesto Murolo: celebre poeta napoletano
La vita
Ernesto Murolo nacque a Napoli nel 1876 dal benestante commerciante Vincenzo Murolo e da Maria Palumbo.
Murolo si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza ma lasciò gli studi per dedicarsi alla poesia e alla sua carriera di giornalista. Collaborò prima con la redazione “Il Pungolo” e poi con “Monsignor Perrelli”. Su quest’ultimo, Murolo iniziò a pubblicare i propri versi firmandosi spesso con lo pseudonimo di Ruber (rosso, come il colore dei suoi capelli).
Sposò la giovane Lia Cavalli, con la quale ebbe sette figli. Uno dei quali, Roberto Murolo, ha dedicato la sua vita e carriera alla riscoperta della canzone napoletana.
Ernesto Murolo: celebre poeta napoletano
I successi
Murolo ottenne i suoi primi successi con Jett’o bbeleno, canzone del 1901, scritta a quattro mani con Edoardo Nicolardi; con Pusilleco addiruso, con la musica di Salvatore Gambardella del 1904. Nel 1906 con A furastiera, scritta con Libero Bovio. E poi con A canzona sì tu e Addio a Napule scritte con Ernesto De Curtis.
Murolo ha collaborato con artisti di chiara fama, scrivendo i testi di alcune tra le più belle canzoni, come: Tarantelluccia (1907), Te sì scurdata ‘e Napule (1912), A primma ‘nnammurata (1917), Mandulinata a Napule (1921), Nun me scetà (1930) ed Adduormete cu mme (1932).
Nel 1935 produsse a teatro Gente Nostra, un testo scritto con Libero Bovio. Durante la tournèe in Puglia dello spettacolo, Murolo si ammalò e dovette far ritorno a Napoli. Qui, morì nella sua casa del Vomero, il 30 ottobre 1939.