Il 28 maggio del 1982 ci lasciava la bellissima Romy Schneider. L’attrice austriaca naturalizzata francese, è stata una delle interpreti più note del cinema europeo. Divenuta famosa per aver indossato con grande disinvoltura i panni della principessa Sissi, l’attrice ci ha lasciati a soli 43 anni. Le cause del decesso sono state per anno oggetto di discussione. Quello che sappiamo è che la sua morte è collegata al dolore per una perdita insostenibile, quella di suo figlio David Christopher Haubenstock.
David morì il 5 luglio del 1981. Un terribile giorno di luglio David era andato dai nonni, ovvero i genitori del patrigno Daniel Biasini. Il ragazzo stava scavalcando il cancello della villa quando perse l’equilibrio e cadde proprio sulle lance appuntite della casa, restando gravemente ferito. Giunti sul posto i soccorsi, David arrivò in ospedale in condizioni critiche. Dopo poche ore le sue condizioni peggiorarono ulteriormente fino a portarlo alla morte.
Romy era una donna forte, di successo. Quell’evento tragico però iniziò a logorarla sia mentalmente che fisicamente. L’attrice entrò nel vortice dell’alcoolismo. Alcuni altri eventi tragici come il suicidio del primo marito Harry Meyen Haubenstock e l’asportazione di un rene a causa di un tumore peggiorarono le sue condizioni. Poi il tragico epilogo, il 28 maggio 1982 alcune persone trovarono Romy Schneider senza vita nella casa parigina di Laurent Petin, un produttore francese con cui si frequentava da un anno. Per molto tempo si è creduto si trattasse di un suicidio ma in realtà la vera causa della morte fu un arresto cardiaco. L’attrice venne sepolta accanto all’amato figlio David, a Boissy-sans-Avoir, un paese vicino a Parigi.
Un articolo del quotidiano tedesco “Bild” del 21 dicembre 2009 aveva riportato la notizia che la Schneider dal 1976 sino al giorno della morte era stata vittima di spionaggio da parte della Stasi, i servizi segreti. Il motivo era da ricercare nel suo sostegno ad alcuni comitati di opposizione della Repubblica Democratica Tedesca.