Giovanni Falcone non è solo un uomo, è un eroe. Una persona che ha lottato per tutta la vita contro la mafia ed è morta per inseguire un sogno: un mondo libero dalla criminalità.
Giovanni Falcone e la sua lotta contro la criminalità organizzata: nasceva oggi un grande eroe
Salvatore Giovanni Falcone Augustus è nato a Palermo il 18 maggio 1939. È stato un famoso magistrato antimafia e le sue innovative metodologie investigative sono ancora utilizzate in tutto il mondo per combattere la criminalità organizzata. Fu uno dei primi magistrati al mondo ad identificare “Cosa Nostra”, l’organizzazione criminale-terrorista di tipo mafioso in Sicilia. Falcone, infatti, ha svolto indagini finanziarie su banche sia in Italia che all’estero per individuare movimenti sospetti di denaro, legati alla criminalità organizzata.
Falcone faceva parte del primo pool antimafia della storia, un gruppo di magistrati tra cui Rocco Chinnici, Giuseppe Di Lello e Paolo Borsellin, e le loro indagini hanno consentito l’attuazione del primo Maxi Processo contro la mafia, che ha portato all’arresto di centinaia di criminali.
Da quel momento le azioni dello Stato italiano sono diventate così decisive contro le mafie da provocare la vendetta di Cosa Nostra attraverso una serie di attentati.
Giovanni Falcone fu ucciso il 23 maggio 1992 a Palermo, durante un attentato di Cosa Nostra, denominato Strage di Capaci: fece saltare in aria la macchina su cui viaggiava Falcone con la moglie Francesca Morvillo e tre guardie del corpo.
Da quel momento Giovanni Falcone è considerato un eroe, simbolo della lotta alla mafia con l’amico e collega Paolo Borsellino, ucciso da Cosa Nostra pochi mesi dopo la strage di Capaci.
La mafia è un problema enorme perché toglie ricchezza per darle a qualche criminale. La mafia è come un cancro, si diffonde velocemente nella politica, nell’industria, nell’economia, e cerca di contagiare tutti, controllando un territorio come la malattia fa con i corpi. Naturalmente, questo non è importante solo per l’Italia. La lotta alla mafia deve essere un impegno dell’UE a rispettare i principi di solidarietà economica e sociale che caratterizzano l’Europa.
Come un cancro, la mafia toglie energia, porta dolore e talvolta uccide. Sì, la mafia uccide, ma una cura esiste.
La cura è la legge, è l’onesto e il rispetto. Giovanni Falcone ne è un esempio. Con la propria vita ha dato un segnale importante per il futuro: non smettere mai di lottare. Nonostante sia morto, nonostante la sua vita sia stata difficile, anche se ha dovuto lavorare con tante difficoltà, alla fine ha vinto perché grazie al suo sacrificio è iniziata la lotta alla mafia.
“La mafia non è invincibile. Il fatto è umano e come tutti gli eventi umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Bisogna piuttosto rendersi conto che è un fenomeno mortale e gravissimo e che si può vincere non rivendicando eroismo cittadini disarmati, ma impegnando in questa battaglia tutte le migliori forze delle istituzioni». (Falcone)
Nella Valle dei Templi ad Agrigento e vicino al tempio greco della Concordia, lo scultore polacco Miltoraj ha lasciato una sua statua: Icaro. Icaro voleva volare ma è caduto, per questo la statua non ha braccia e gambe ma ha le ali.
Possiamo ancora sognare un Paese libero, almeno finché ci saranno eroi come Giovanni Falcone che ha sacrificato tutto per la giustizia.