La cometa di Halley, la stella più conosciuta, è stata avvistata per la prima volta il 24 aprile 1066. La cometa deve il suo nome a sir Edmond Halley (1656-1742), astronomo inglese. Halley osservò la cometa nel 1682. L’astronomia confrontò l’orbita della cometa con quella di altre, osservate nel 1531 e nel 1607, scoprendo che erano simili.
Halley ipotizzò che si trattasse della stessa stella, che si ripresentava ad intervalli di 76 anni. Nel 1758, dopo la sua morte, altri esperti osservarono effettivamente la cometa. Fu solo allora che compresero che quello l’astronomo aveva predetto era vero. Per questo la stella prese il nome di “cometa di Halley”.
La cometa di Halley compí il suo ultimo giro intorno al Sole solo nel 1986; in quella occasione dunque l’Agenzia Spaziale Europea lanciò la sonda Giotto. Questa sonda si avvicinò talmente tanto che riuscì ad arrivare a soli 600 km di distanza rispetto alla cometa. Ciò permise ad esperti e studiosi di analizzare veramente bene la stella e di fotografarla.
La cometa non è molto grande. Ha un diametro di pochi chilometri. La sua composizione è costituita per lo più da roccia, ghiaccio e carbonio. È stata avvistata per la prima volta nel 1066 ad Hastings, in Inghilterra. Possiamo dire che l’avvistamento avvenne durante un evento storico particolare ovvero durante la famosa battaglia tra Anglosassoni e Normanni. Abbiamo infatti anche una sua rappresentazione in arte ovvero nel famoso Arazzo di Bayeux.
L’antichissimo e pregiato tessuto ricamato descrive alcuni degli avvenimenti più importanti della storia inglese. Ad Hastings infatti si conclude la guerra tra i due popoli, che vide la decisiva vittoria dei normanni.
Da sempre la storia dell’arte ci mostra gli eventi storici più importanti. Gli antichi videro la cometa come un brutto segno. Secondo alcuni la stella presagí la morte di Aroldo II d’Inghilterra, morto durante la battaglia. Altre fonti giunte fino a noi la descrivono come una stella molto luminosa. Addirittura sembra che avesse quattro volte la grandezza luminosa di Venere, e una luce uguale ad un quarto di quello della Luna.